mercoledì 26 febbraio 2014

Lo spazzino dei mari: il gabbiano "ridaiolo"


Bentornati nella mia Foresta Incantata!
Come già intuirete dal titolo, oggi voglio condurvi un po' fuori dal bosco, e più precisamente in riva al mare, dove regna sovrano un animale affascinante e leggiadro, spesso poco considerato o ritenuto fastidioso. Di chi sto parlando? Del gabbiano, ovviamente!

Gabbiano comune fotografato da me
Come tutti ben sapete, il gabbiano è un uccello marino, anche se spesso questi splendidi animali si spingono ad abitare in riva ai laghi, giungendo ad alimentarsi anche nelle zone dell'entroterra.
Il nome scientifico del gabbiano comune è Larus ridibundus, ne intuirete forse il perché... Avete mai sentito il verso di questi uccelli? Somiglia o no ad una stridula risata? Ecco allora spiegato l'appellativo "ridibundus". Sono animali piuttosto rumorosi, su questo non c'è dubbio, specialmente nella stagione degli amori. E a proposito di ciò, il gabbiano comune, per far capire al mondo intero il suo innamoramento, si tinge il piumaggio del capo di nero! Ebbene sì, il colore invernale di questi uccelli leggiadri è candido come la spuma del mare, mentre in estate la testa si tinge di scuro sia nelle femmine che nei maschi. Questo cappuccio "nuziale" viene poi perso con l'arrivo dell'autunno, lasciando una piccola traccia nera dietro l'orecchio. 
Gabbiano comune in muta nuziale. Foto tratta dal web.
Le sorprese non finiscono qui però: maschi e femmine si prendono cura della prole insieme, allevandola ed educandola all'interno di numerosissime e schiamazzanti colonie. Nidifica sul terreno, vicino a paludi di acqua dolce o salata e a canneti, ma anche fra le calde dune di sabbia. 
I gabbiani hanno una grande capacità di adattamento e a riprova di ciò hanno iniziato ad abitare anche in prossimità di discariche, fattorie, parchi e giardini, dove il cibo non scarseggia mai. Ogni sera si riunisce allo stormo in punti di ritrovo regolari; diverse altre specie di uccelli nidificano e vivono accanto ai gabbiani. La motivazione è da ricercarsi nella loro aggressività: allontanano con insistenza e tenacia gli intrusi e i predatori, proteggendo così inconsapevolmente anche gli uccelli che scelgono di vivere loro accanto!
Infine, è un animale ecologico: aiuta a mantenere pulite le acque, le spiagge e le coste, cibandosi delle carogne dei pesci che galleggiano in mare e di altri piccoli animali. Questa loro caratteristica gli è valso il titolo di "spazzini del mare".
I cugini dei gabbiani comuni, i gabbiani reali, hanno una fisionomia diversa, anche se non differiscono molto dai loro parenti in quanto ad abitudini. Sono più grossi e più massicci del cugino "ridibundus" e sono divenuti più cittadini; nidificano infatti nelle zone urbane, sui tetti poco frequentati delle abitazioni, con notevoli fastidi da parte dei vicini esseri umani. 
Gabbiano reale. Foto tratta dal web.
La scarsità di cibo in riva al mare per via dei pescherecci, l'inquinamento marino e la grande abbondanza di cibo nei centri urbani hanno spinto questo animale ad adattarsi alla vita cittadina, conquistando le zone del centro abitato a volte con una certa prepotenza. Inutile dire che dal canto nostro, noi umani siamo diventati intolleranti nei confronti delle creature che ci circondano, e di recente in grandi città come Genova e Roma sono in atto discussioni e prese di parte per cercare di risolvere il "problema gabbiani": sono accusati di essere aggressivi quando devono prendersi cura dei cuccioli (pensate che stranezza!), rumorosi e fin troppo numerosi, spingendosi a cibarsi degli scarti dei cassonetti. A Genova ostacolano le manovre degli aerei, con importanti conseguenze sia per gli apparecchi che per i passeggeri. Intanto si cerca di capire come poter eliminare o ridurre i danni di questi uccelli, e la soluzione più semplice ovviamente va per la maggiore: ridurre le nascite privando le madri delle uova, cacciarli immettendo dei falchi nei loro territori e quindi, infine, ucciderli.
Inutile dire che sarebbe meglio prevenire, anziché curare: le città dovrebbero essere luoghi più puliti, le spiagge meno inquinate e l'uomo dovrebbe essere più consapevole dei propri limiti...


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