Il mio post di oggi esula un po' da quelli che sono i soliti argomenti trattati sull'Albero, ma era da un po' di tempo che volevo dare libero sfogo ai miei pensieri.
Mi conoscete, sapete tutti (bene o male) chi sono: blogger nel tempo libero da cinque anni, scrittrice - ho pubblicato due romanzi - e lettrice appassionata. Questo è tutto quello che vi serve sapere di me in questo momento.
Ogni blog letterario che si rispetti o che si definisca tale prima o poi si ritrova la posta elettronica invasa di mail: case editrici che inviano la newsletter delle loro nuove uscite, autori esordienti che richiedono visibilità, utenti in vena di chiacchierare... Insomma, gli indirizzi di posta elettronica di chi gestisce un blog diventano inevitabilmente e inesorabilmente dei contenitori stracolmi di richieste da persone più o meno sconosciute.
E' vero, è irritante essere trattati come "macchine da pubblicità", io per prima ne ho provato l'esperienza sulla mia pelle e vi assicuro che non è affatto piacevole. Si parla molto spesso di questo aspetto di essere blogger: di articoli, post e stati del genere se ne leggono a bizzeffe. Tuttavia leggo anche sempre più incoerenza.
Come mai, quando arrivano le mail dalle case editrici per pubblicizzare romanzi di autori famosi (e non) ci si mostra quasi sempre entusiasti e si comincia a condividere a più non posso tutto quello che riguarda quel determinato libro/autore?
E come mai, invece, quando arriva la mail di un autore che ha pubblicato con una casa editrice piccola o indipendente si finisce per sbuffare, cestinare la mail e riversare la propria frustrazione sui social?
C'è qualcosa che non mi torna più in questo discorso.
Ci si lamenta sempre e di tutto. Gli autori esordienti sono famosi per presentarsi sempre nel modo sbagliato nelle mail che inviano ai blog, qualsiasi sia l'incipit della mail in questione, verrà criticato. C'è chi non sopporta che si inviino le stesse mail a tutti, c'è chi odia chi si presenta, c'è chi desidera che il suo lavoro da blogger venga rispettato. E' giusto, dico io.
E' vero: non siamo macchine per la pubblicità, ci vuole sempre rispetto per il lavoro dei blogger, perché sono persone, per lo più non pagate per fare il loro lavoro.
Ma pensiamo realmente a chi sta dall'altra parte? Nessuno sembra pensare al lavoro che anche gli autori svolgono.
Forse crederete che io sia di parte. Può darsi, ma ho i piedi in tutte e due le scarpe, sia quelle di blogger che di autrice, per cui so benissimo come ci si senta da ambo le parti. Per cui, eccovi il mio pensiero.
Un autore esordiente che pubblica con una piccola casa editrice, purtroppo, non ha la visibilità di un autore conosciuto a livello nazionale. Non può competere minimamente con esempi del genere. L'unico modo che ha a sua disposizione per uscire dal limbo, è quello di affidarsi agli altri, di snaturarsi a volte, e chiedere aiuto bussando a tutte le porte che si trova davanti. Sappiamo benissimo che nel mondo odierno i numeri contano molto. Chi scrive (almeno la maggior parte) lo fa per raggiungere il cuore di molti, per condividere i propri pensieri con il maggior numero di persone possibili. Avete idea di quello che significhi scrivere un libro? Avete una vaga idea di cosa si provi, dei giorni trascorsi sul foglio, sulla tastiera, e delle notti passate insonni, delle settimane di studio trascorse magari in biblioteca?
I libri sono sogni, non smetterò mai di dirlo. Sogni che gli scrittori cullano dentro di sé, accudiscono come figli. E i figli (non ne ho, ma sono figlia mia a volta...) vanno aiutati a crescere, accompagnati per mano finché non avranno le gambe per camminare da soli.
E allora, se ci arriva nella posta una mail di un autore esordiente la cestiniamo, la ignoriamo e ce ne lamentiamo, perché siamo stufi di avere la posta invasa da questo genere di mail.
L'autore esordiente si presenta male.
Invia le stesse mail a decine di blog.
Desidera solo pubblicità.
Bene.
Allora mettiamoci nei panni di quell'autore, ma per DAVVERO.
Una grande casa editrice ha un ufficio stampa preposto a questo genere di cose. Il relatore in questione scrive la mail, seleziona tutti i contatti della mailing list e preme "invio". STOP. Finito.
Un autore esordiente no.
L'autore esordiente non ha una casa editrice con un ufficio stampa, spesso e volentieri. Il suo ufficio stampa è la stanzetta in cui ha scritto il suo romanzo, piccolo o grande che sia.
Il pc che usa è lo stesso da cui ha inviato il suo libro a decine di editori e da cui ha ricevuto poi la mail con la proposta editoriale.
Bene, questo autore, per farsi conoscere, vaga sul web alla ricerca di tutti quei blog che ha seguito o da cui magari è stato indirizzato. Se ne ha l'accortezza, controlla e fa un giro su tutti i blog, si segna i contatti e poi comincia a scrivere mail.
I blog sul web sono centinaia. Anche un autore ha la sua vita privata, ricordiamolo. E anche un autore svolge il suo lavoro, trascorrendo spesso delle ore per selezionare blog, scrivere mail e inviarle a chi di dovere per tentare di emergere in qualche modo.
Questa è la verità. Ed è vero che esistono persone (autori e blogger, nessuno escluso) che non hanno né rispetto né umiltà, ma non possiamo fare sempre di tutta l'erba un fascio.
Riflettiamo, per favore. E pensiamo a chi c'è dall'altra parte dello schermo.
Non è forse un controsenso che quelli che dovrebbero essere aiutati di più in realtà siano i più ignorati? Non è un controsenso lamentarsi sempre e per qualsiasi cosa?
Cerchiamo di apprezzare il lavoro altrui, di non trarre sempre le conclusioni sbagliate. Essere autori non significa necessariamente essere arroganti, né tantomeno essere perfetti.
Personalmente, sia per il mio primo romanzo che per il secondo, ho raccolto gli indirizzi dei blog che conosco e che seguo da anni, passando tutto il mio tempo libero in questa operazione che, credetemi, non è né semplice, né veloce, né gratificante... perché ci si "vergogna" sempre un po' a dover rompere le scatole agli altri. Ci si sente sempre invasori dello spazio altrui. Ma se si vuole tentare di far conoscere le proprie storie, bisogna fare anche questo, sempre con la passione e con l'amore nel cuore. Quante sere sono andata a dormire a notte fonda per inviare le mail e lavorare nel mio "ufficio stampa"... e quante ore ho trascorso spulciando nei blog, raccogliendo informazioni e apprezzando il lavoro degli altri... questo solo io posso saperlo e dovete credermi sulla parola se vi dico che, a volte, si finisce per dare un po' i numeri per la stanchezza. Esattamente come succede anche da blogger, naturalmente.
In definitiva, dunque, a qualsiasi categoria voi apparteniate, pensate, riflettete e per favore, sappiatevi mettere sempre nei panni altrui. Ma fatelo davvero.
PS: il dialogo e il confronto sono ben accetti, così come il rispetto. Per cui, se commenterete questo post, tenetelo a mente.