mercoledì 30 ottobre 2013

Gufiamo un po'!


Bentornate nella mia Foresta Incantata, creature del bosco!
Qualche settimana fa vi ho condotti nel folto degli alberi per farvi conoscere un po' più da vicino il lupo (per chi si fosse perso il post e ha intenzione di leggerlo, potete cliccare sul seguente link: Il lupo, un tassello fondamentale per l'ecosistema), questa volta invece vi chiedo di alzare lo sguardo per scrutare il cielo notturno alla ricerca di creature silenziose e misteriose: i gufi!

I rapaci notturni appartenenti all'ordine degli strigidi sono stati per lunghissimo tempo protagonisti di leggende e credenze popolari. Essendo animali notturni, evocano spesso immagini di morte e malaugurio. Dal greco "stryx, strygòs", che significa barbagianni, deriverebbe anche la parola strega, che come tutti noi sappiamo aveva un'accezione negativa. La negatività che avvolge queste creature legate alla notte è rimasta anche nel nostro linguaggio moderno, tant'è che il termine "gufare" significa proprio "portare sfortuna". Tra le superstizioni più diffuse, c'è quella del verso del barbagianni, che, si dice, sia di pessimo auspicio. Ritrovarsi una civetta sul tetto di casa poi, significa sciagura incombente per un familiare. 
Le superstizioni, si sa, nascono dall'ignoranza, dal bisogno di spiegare ciò che non si conosce, e il buio, del quale i rapaci notturni fanno il loro regno indiscusso, ha sempre suscitato nell'uomo timore e paura. Ma oggi voglio mostrarvi la vita di queste splendide e temute creature, così utili all'uomo e alla natura. 
Prendiamo per esempio il barbagianni. Ne avete mai visto uno? Io sì, e vi assicuro che dal vivo sanno essere terribilmente affascinanti. Credo di non aver mai visto volo più elegante e silenzioso di quello del barbagianni! Eppure questa meravigliosa creatura in tempi antichi era considerata portatrice di sfortuna, associata al male e all'aldilà per via del suo piumaggio bianco cadaverico, ma non solo. Il barbagianni ha l'abitudine di cacciare nei pressi di cimiteri, data l'abbondanza di topi, dei quali si nutre con ghiottoneria. Ed ecco svelato dunque il perchè di tante maldicenze. In pochi però sapranno che questo bellissimo rapace è molto utile per l'uomo, soprattutto per chi pratica l'agricoltura: avere un barbagianni nel proprio granaio infatti assicura al contadino una campagna pulita e priva di topi, ratti, arvicole, toporagni e talpe, animaletti di cui il rapace si nutre e che sono estremamente dannosi per le colture! Pensate, sono in grado di catturare più di 20 piccole prede per ogni notte. Ed è per questo motivo che, fortunatamente, alcuni contadini incoraggiano i barbagianni ad abitare nei pressi dei loro terreni, offrendo loro dei siti per la nidificazione.
Stessa sorte tocca alla simpaticissima civetta, associata come detto poco sopra alla morte. Eppure ai tempi dei Greci era sacra alla dea Atena ed era simbolo di saggezza e fortuna! Questo piccolo rapace, come il cugino barbagianni, è utile all'uomo e all'agricoltura, poichè anch'ella si nutre di piccoli roditori e di insetti potenzialmente dannosi.
Che dire poi del gufo reale? E' il più grande rapace notturno di tutta l'Europa ed essendo un superpredatore è in cima alla piramide alimentare dell'ecosistema silvano, ma purtroppo per colpa nostra (e di chi sennò?) questa specie sta riscontrando molte difficoltà nel sopravvivere. 
Per secoli l'uomo lo ha cacciato perchè lo riteneva dannoso per le pratiche venatorie (si nutre infatti di lepri, conigli, volpi, cuccioli di cervi, galli e fagiani), e anche ora che è ritenuto una specie protetta non è del tutto al sicuro dalle grinfie del suo peggior nemico a due zampe... Uno dei pericoli pià frequenti per il gufo reale infatti, è quello di imbattersi nei cavi sospesi dell'alta tensione durante la sua caccia notturna e urtarvi contro rovinosamente. Ma non è finita qui. Il gufo reale è un rapace grande, possente, ma è un grande timidone; per questo ed altri motivi, per sopravvivere ha bisogno di ampi spazi boschivi lontani dagli insediamenti umani. In genere, solo grandi e indisturbati spazi possono fornire a questo rapace una fonte di cibo sufficiente e sicura. Capirete bene dunque, che per un gufo reale sia diventato difficile vivere nei nostri sovraffollati tempi moderni, dove c'è sempre meno spazio per i boschi e sempre più cemento.
Ho preso in esempio i tre fra i più famosi rapaci notturni, ma in ogni caso quello che ho detto per il barbagianni, la civetta e il gufo reale vale per tutti. Questi predatori sono anche grandi indicatori della qualità ambientale, vale a dire che risentono fortemente del nostro inquinamento e lo rifuggono, insediandosi in luoghi puliti e incontaminati, per quanto possibile. 
Non ci resta dunque che sperare in un futuro più pulito, un motivo in più per assumere nel nostro piccolo tutti quei piccoli accorgimenti che possono aiutare il nostro pianeta ad essere un posto migliore per noi e per tutte le creature che lo abitano.
Fonti:



12 commenti:

  1. Sono animali davvero bellissimi... la civetta poi è carinissima :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La civetta è la mia preferita, e confesso di volerne una tutta per me =P anche se questo sogno non si avvererà mai, e non sarebbe neppure giusto tenersi un animale così bello e selvaggio per egoismo personale.
      Sono contenta che il post ti sia piaciuto comunque ;)

      Elimina
  2. Che carina la civetta *.* che occhioni dolci che ha....

    RispondiElimina
  3. Allora, la civetta è carina!!
    Ma i barbagianni mi fanno venire i brividi! Da noi in sardegna vengono chiamate "Sa Stria", le signore vecchie dicono che portano sfortuna nn solo vederle, ma soprattutto quando cantano. Nelle mia zona è pieno zeppo, una sera mi è passata davanti alla macchina, e o urlato per una decina di minuti, per fortuna non stavo guidando io. Mi fanno paura, non riesco neanche a guardarle!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono contenta che almeno le civette ti piacciano =P però del barbagianni non me lo aspettavo xD A me un tempo non piacevano, ma dopo averli visti dal vivo (purtroppo in un'esibizione di falconeria, non nel loro ambiente naturale) mi sono del tutto ricreduta! Ammetto che siano un po' inquietanti, ma mi affascinano molto. Dopo aver letto !Il regno dei Gufi" di Martin Hocke poi, che li vede protagonisti, mi sono innamorata del tutto di queste strane creature. Davvero dalle tue parti si vedono facilmente? Vorrei poterli vedere io, pensa un po' =P

      Elimina
    2. Si si, si vedono molto facilmente! ogni sera ne vedo 3 o 4!!
      Un paio di estati fa nella casa disabitata affianco alla mia (ora la stanno ristrutturando, per tornare a viverci) nel comignolo c'era il nido!!! quindi aprivi la porta di casa mia, guardavi il tetto, e ogni sera le vedevi!

      Elimina
    3. Che meraviglia! *o* non sai quanto ti invidio! Che poi pensala così: quei barbagianni ti indicano che il territorio in cui abiti non è ancora tanto inquinato =) Già solo per questi dovresti riuscire ad apprezzarli un po' di più, o almeno spero =P

      Elimina
  4. Bravissima Mirial! Ottimo articolo, davvero ricco di nozioni! ;)
    Hai fatto benissimo a sottolineare come questi animali indicano lo stato di tutto l'ecosistema di una zona! E' un ottimo segno il fatto che dalle nostre parti ce ne sia ancora qualcuno!
    Aspetto il prossimo articolo sul mondo animale! :P
    Un abbraccio :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Uh, sono proprio contenta che il mio post ti sia piaciuto! Sai che mi sono meravigliata molto del fatto che da noi ce ne siano ancora? Sì, è vero che non siamo certo tra le zone più inquinate d'Italia, però è anche vero che la presenza umana qui è molto vicina alle montagne e agli spazi aperti, quindi mi meraviglia un po' che ci siano gufi reali intorno a noi =) Sarebbe bello poterne vedere uno in libertà *_*

      Elimina

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...