Bentornate nella mia Foresta Incantata, creature del bosco!
Torno oggi con la recensione di un simpatico libriccino, gentilmente inviatomi dalla Rizzoli, che ringrazio infinitamente per la gentilezza e la possibilità datami =)
Autore: Jean-Paul Didierlaurent
Editore: Rizzoli
Pagine: 190
Prezzo: 15,00 euro
Prezzo: 15,00 euro
Trama: Guylain Vignolles è un invisibile, uno di quegli esseri solitari che nessuno nota. Lavora in una fabbrica di riciclaggio, al servizio di un'impietosa trituratrice di libri invenduti soprannominata "la Cosa". Nient'altro gli dà gioia, se non leggere a voce alta ogni mattina, sul solito treno delle 6:27, qualche pagina scelta a caso tra le poche che il giorno prima è riuscito a salvare dai denti d'acciaio dell'infernale macchinario. Questo fin quando, un mattino, sul treno trova una chiavetta USB. Rosso granata, che contiene il diario di una giovane donna: settantadue file scritti al computer da una certa Julie, signorina addetta ai bagni di un centro commerciale, pagine su pagine che irrompono come un diluvio nella sua vita sempre uguale. E dalle quali Guylain non saprà trovare riparo. Jean-Paul Didierlaurent ha scritto una storia d'amore al quadrato tra un uomo e una donna che si scoprono legati dalla passione per la lettura e ha dipinto un universo positivo nonostante tutto, perché sopra la coltre grigia di un'esistenza scandita da una routine desolante qualcosa c'è che solleva il cuore e apre lo sguardo: le parole, e le storie che le parole raccontano. |
Voto:
Recensione:
Quella che si presenta al lettore in queste poche pagine tenute insieme da una graziosa copertina non è altro che una favola, una storia leggera e spensierata per i bibliofili un po' romanticoni.
Non si fatica a entrare nella psicologia del protagonista, lo sfortunato Guylain Vignolles, bibliofilo che per ironia della sorte lavora per una ditta che i libri li distrugge per creare carta riciclata. Guylain è un vero personaggio, una macchietta; ogni mattina, sul treno che lo conduce a lavoro, legge ad alta voce i frammenti delle pagine che riesce a strappare alla macchina che mangia e tritura fogli senza pietà né distinzioni, e il suo piccolo pubblico di pendolari lo ascolta rapito. Suo unico confidente è un pesciolino rosso che tiene sul comodino e ha per amici un collega menomato e un poeta mancato che ama parlare in versi. Eppure Guylain sogna di uscire da quella routine che lo uccide lentamente, giorno per giorno, che lo rende simile a un numero e sempre più distante dall'essere umano. Il lavoro da operaio in una fabbrica è alienante e i libri sono per Guylain una valvola di sfogo, un portale verso mondi che altrimenti gli sarebbero preclusi. Ed è proprio l'amore per la lettura a condurlo sui passi di quella che sembra proprio essere la sua anima gemella, Julie, dalla personalità insolita e stravagante quanto quella di Guylain.
Lo stile della narrazione è ironico, ricco di humor e ostenta una falsa altisonanza che rende la lettura piuttosto divertente. La storia è perfettamente godibile, perfetta sia per i ragazzini che per gli adulti, è scorrevole ed estremamente leggera, priva di fronzoli e di condimento. Ne risulta una storia essenziale, seppur carina, ma quasi scarna. Il discorso diretto si può dire quasi del tutto assente in questo libriccino, tuttavia l'uso quasi esclusivo della terza persona e del discorso indiretto non annoia e non pesa al lettore, per via della freschezza del linguaggio utilizzato.
Si tratta insomma di una favola da cui aspettarsi una piacevole compagnia, una storia piuttosto inverosimile che permette di fantasticare sui possibili risvolti dell'amore per la lettura e per i libri. Un amore di carta è un romanzo perfetto da godersi in viaggio, su un treno possibilmente, o da spizzicare nei frammentari momenti liberi della giornata. E' una storia molto disimpegnata e leggera, da gustarsi senza troppe pretese, come lettura d'evasione. Con questo romanzo, Jean-Paul Didierlaurent è al suo esordio letterario; ho apprezzato lo stile di questo autore, sebbene la storia non mi abbia permesso di valutarlo con precisione. Non resta dunque che aspettare altre sue opere per poterlo inquadrare meglio, sperando che sfrutti il suo talento per libri di maggiore spessore.
Non si fatica a entrare nella psicologia del protagonista, lo sfortunato Guylain Vignolles, bibliofilo che per ironia della sorte lavora per una ditta che i libri li distrugge per creare carta riciclata. Guylain è un vero personaggio, una macchietta; ogni mattina, sul treno che lo conduce a lavoro, legge ad alta voce i frammenti delle pagine che riesce a strappare alla macchina che mangia e tritura fogli senza pietà né distinzioni, e il suo piccolo pubblico di pendolari lo ascolta rapito. Suo unico confidente è un pesciolino rosso che tiene sul comodino e ha per amici un collega menomato e un poeta mancato che ama parlare in versi. Eppure Guylain sogna di uscire da quella routine che lo uccide lentamente, giorno per giorno, che lo rende simile a un numero e sempre più distante dall'essere umano. Il lavoro da operaio in una fabbrica è alienante e i libri sono per Guylain una valvola di sfogo, un portale verso mondi che altrimenti gli sarebbero preclusi. Ed è proprio l'amore per la lettura a condurlo sui passi di quella che sembra proprio essere la sua anima gemella, Julie, dalla personalità insolita e stravagante quanto quella di Guylain.
Lo stile della narrazione è ironico, ricco di humor e ostenta una falsa altisonanza che rende la lettura piuttosto divertente. La storia è perfettamente godibile, perfetta sia per i ragazzini che per gli adulti, è scorrevole ed estremamente leggera, priva di fronzoli e di condimento. Ne risulta una storia essenziale, seppur carina, ma quasi scarna. Il discorso diretto si può dire quasi del tutto assente in questo libriccino, tuttavia l'uso quasi esclusivo della terza persona e del discorso indiretto non annoia e non pesa al lettore, per via della freschezza del linguaggio utilizzato.
Si tratta insomma di una favola da cui aspettarsi una piacevole compagnia, una storia piuttosto inverosimile che permette di fantasticare sui possibili risvolti dell'amore per la lettura e per i libri. Un amore di carta è un romanzo perfetto da godersi in viaggio, su un treno possibilmente, o da spizzicare nei frammentari momenti liberi della giornata. E' una storia molto disimpegnata e leggera, da gustarsi senza troppe pretese, come lettura d'evasione. Con questo romanzo, Jean-Paul Didierlaurent è al suo esordio letterario; ho apprezzato lo stile di questo autore, sebbene la storia non mi abbia permesso di valutarlo con precisione. Non resta dunque che aspettare altre sue opere per poterlo inquadrare meglio, sperando che sfrutti il suo talento per libri di maggiore spessore.
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