venerdì 28 ottobre 2011

Fine lavori in corso, il blog di Mirial torna alla "normalità"

Qualche giorno fa vi avevo annunciato che il blog avrebbe cambiato aspetto e titolo, ed eccoci qui! Ho finalmente concluso di aggiornare la grafica del blog, che da "Il mio Paese delle Meraviglie" adesso è diventato "Sogni di una notte di luna piena". Continuo a ribadirlo nel caso che qualcuno si stia chiedendo come mai nella sua bacheca blogger non appare più il nome del mio vecchio blog, ma un titolo sconosciuto.
Scorrendo il blog, sulla destra troverete i miei nuovi banner, potete prendere quello che più vi aggrada =)
La scelta di questi cambiamenti è dovuta a un mutamento che sta avvenendo dentro di me, giorno per giorno. Il vecchio blog iniziava a non piacermi, non mi soddisfava più abbastanza. Adesso trovo che l'aspetto del blog mi rappresenti di più. Le novità però le riservo ai post futuri, dunque non mi resta che salutarvi!
A presto,
Mirial

mercoledì 26 ottobre 2011

Il mio Paese delle Meraviglie cambia volto e presto anche nome!





Salve a tutti, miei cari amici!

Come potete notare, sul mio blog ci sono dei lavori in corso. Il blog cambia aspetto e presto (non appena mi sarò decisa) anche nome, tuttavia non cambieranno i temi trattati. Vi chiedo scusa per l'eventuale disagio o disordine che troverete all'interno della pagina, ma abbiate pazienza, conto di ultimarlo presto. Spero che la nuova grafica sia di vostro gradimento!
Con questo, non mi resta che salutarvi e rimettermi al lavoro =)

martedì 25 ottobre 2011

Teaser Tuesday # 7: "Jane Eyre"


Ed eccoci qui al settimo appuntamento settimanale con la rubrica Teaser Tuesday della quale, prima di cominciare, espongo gli ingredienti:

- il libro che stai leggendo
- una pagina aperta a caso
- copiane un pezzo evitandone accuratamente gli spoiler
- rivelare l'autore e il titolo del libro

Questa settimana il libro che vi propongo (ne sto leggendo quattro!!!) è Jane Eyre, di Charlotte Bronte. 

Non era in nessuna delle stanze a pianterreno; non era nel cortile, nè nelle scuderie, nè nei campi. Chiesi alla signora Fairfax se l'avesse visto... Sì, credeva che fosse a giocare a biliardo con la signorina Ingram. Mi diressi verso la sala da biliardo, e sentii il tac delle palle e il brusio delle voci. Il signor Rochester, la signorina Ingram, le due signorine Eshton e i loro ammiratori erano tutti presi dal gioco. Mi feci coraggio per interrompere una partita così interessante. Tuttavia la mia missione non poteva essere differita, e quindi mi accostai al padrone, in piedi di fianco alla signorina Ingram. Questa al mio avvicinarmi mi guardò altezzosamente. I suoi occhi sembravano chiedere: "Che cosa vorrà questo vile essere?", e quando chiesi a bassa voce "Il signor Rochester", essa fece un gesto come per ordinarmi di andare via. Ricordo in quel momento il suo aspetto... molto grazioso e attraente... Indossava un abito da mattina di crespo azzurro cielo, e una sciarpa di tulle azzurro si intrecciava alla sua capigliatura. Era tutta eccitata dal gioco , e il suo orgoglio irritato non smorzava l'espressione dei suoi tratti alteri. 
"Quella persona ha bisogno di lei?", chiese al signor Rochester; e il signor Rochester si voltò per vedere chi fosse 'la persona'. Egli fece una delle sue strane ed equivoche smorfie, gettò giù la stecca e mi seguì fuori della sala. 
"Ebbene Jane?" egli disse, fermandosi con la schiena appoggiata alla porta dello studiolo che aveva chiusa. 
"Se non le spiace, signore, chiedo il permesso di assentarmi per una settimana o due."
"Per che fare, per andar dove?"
"Per visitare una signora ammalata che mi ha mandata a chiamare."
[...] "E chi può essere mai , per chiedere che la si vada a visitare da così lontano?"
"Si chiama X, signore... signora X."
"Conoscevo un X che era magistrato."
"E' la sua vedova, signore."
[...] "E che bene può farle? Sciocchezze, Jane! Non permetterò che lei percorra centottanta chilometri per andare a vedere una vecchia signora che forse sarà morta prima che lei arrivi."
[...] "Non potrei sentirmi tranquilla se non obbedissi ai suoi desideri."
"Quanto tempo starà?"
"Il meno possibile, signore."
"Mi prometta di rimanere soltanto una settimana."
"Preferisco non fare promesse, per non essere costretta a non mantenerle."
"In ogni modo tornerà; non sarà indotta sotto alcun pretesto a rimanere con essa per sempre?"
"Oh, no! Ritornerò certamente, se tutto andrà bene."

(pagg. 162-163)

martedì 18 ottobre 2011

Teaser Tuesday # 6 : "Il Totem del Lupo"


Bentornati all'apppuntamento con questa rubrica!
Ecco dunque, prima di cominciare, le regole:

- il libro che stai leggendo
- una pagina aperta a caso
- copiane un pezzo evitando accuratamente gli spoiler
- rivelare l'autore e il titolo del libro

Questa settimana sto leggendo ben tre libri contemporaneamente, dunque ero indecisa su quale delle tre letture proporvi. Poi alla fine ho optato per il libro "Il Totem del Lupo" di Jiang Rong. Ecco a voi il teaser di questa settimana:

La tana, nascosta in un'ansa del canalone, era protetta in alto da arbusti spinosi e in basso da imponenti spuntoni di roccia. Sarebbe stato impossibile individuarla a meno di arrivarci vicinissimi. Data l'eccitazione dei padroni, Huang Huang si mise a saltare intorno lasciando intendere che si aspettava una ricompensa.
"Forse abbiamo qualche speranza" disse Chen Zhen. "Huang Huang mi sembra soddisfatto dell'impresa: forse ha visto i cuccioli."
"Sì, è possibile" confermò Yang Ke. "Questo posto così tetro e spaventoso ha l'aria di essere un vero covo di lupi."
"Senti che tanfo di selvatico!" Osservò Chen Zhen. "I lupi ci sono di sicuro."
Quindi Chen Zhen esaminò le impronte davanti all'ingresso della buca, riparata con la terra e le pietre che il lupo aveva buttato fuori scavando la tana. Più una tana è grande e più è grande anche la spianata all'ingresso, e questa aveva la dimensione di due banchi. Non era ricoperta dalla neve, ma c'erano molte orme e molti frammenti d'osso. Era precisamente quello lo spettacolo che Chen Zhen voleva vedere, e il cuore gli martellava nel petto come un tamburo. Allontanò Huang Huang, mandandolo a fare la guardia poco distante, e insieme a Yang Ke, inginocchiato ai bordi dell'ingresso, esaminò il terreno. Le zampe di Huang Huang avevano confuso le orme originali. Ma ciò nonostante le prove della presenza dei lupi erano inconfutabili: si riconoscevano chiaramente due o tre impronte di esemplari adulti e cinque o sei di lupacchiotti. Queste ultime avevano la stessa forma dei fiori di susino, erano cerchiolini grandi quanto una monetina da due fen. Erano tracce nette e recenti, come se i piccoli avessero giocato da poco lì fuori e si fossero rintanati nel fondo del loro nascondiglio spaventati dall'abbaiare del cane, un suono per loro ancora sconosciuto. Probabilmente, la lupa aveva livellato e ripulito dalla neve il piccolo spiazzo antistante l'ingresso per permettere ai piccoli di giocare all'aperto. Sparsi qua e là, c'erano anche avanzi di carne, peli e frammenti di ossi d'agnello, così teneri che portavano impressi i segli dei dentini dei lupacchiotti.

(pag. 188)

martedì 11 ottobre 2011

Teaser Tuesday # 5: "Le due torri"


Salve a tutti! Come di consueto, prima di iniziare riporterò le regole di questa rubrica:

- il libro che stai leggendo
- una pagina aperta a caso
- copiane un pezzo evitando accuratamente gli spoiler
- rivelare l'autore e il titolo del libro

Il Teaser di questa settimana è tratto da "Il Signore degli Anelli - Le Due Torri":

Pipino tacque. Adesso era immobile, ma il sonno non accennava a venire, tutt'altro che favorito  dal lieve respiro di Merry, addormentatosi pochi attimi dopo aver augurato la buonanotte. L'immagine dello scuro globo pareva farsi più intensa, ora che intorno regnava il silenzio. Pipino ne sentiva ancora il peso fra le mani, e rivedeva i misteriosi abissi rossi che aveva scrutato per un momento. Si girò e si rigirò cercando di pensare ad altro.
Infine, la situazione divenne intollerabile. Si alzò guardandosi intorno. Faceva assai freddo, e si avvolse nel proprio manto. La luna brillava gelida e bianca illuminando la valle, e le ombre dei cespugli erano nere. Era circondato da forme dormienti. Le due guardie non si vedevano: forse erano salite in cima alla collina, o nascoste tra le felci. Guidato da un misterioso impulso, Pipino si avvicinò silenziosamente al luogo dove era coricato Gandalf. Posò il suo sguardo su di lui: lo stregone pareva addormentato, ma non teneva le palpebre perfettamente chiuse: i suoi occhi scintillavano dietro le sue lunghe ciglia. Pipino indietreggiò rapidamente. Ma Gandalf rimase immobile; allora, attratto nuovamente in avanti quasi contro la sua volontà, lo Hobbit strisciò in direzione della nuca dello stregone. Questi era avviluppato in una coperta sulla quale aveva steso il proprio mantello; accanto, tra il braccio destro e il braccio ripiegato su se stesso, vi era un rigonfiamento, una cosa tonda avvolta in un panno scuro: sembrava che la mano con la quale la teneva fosse appena scivolata sul terreno. 
Quasi senza fiatare, Pipino continuò ad avanzare, un passetto dopo l'altro; infine s'acquattò e con gesto furtivo prese l'oggetto e lo sollevò lentamente: era meno pesante di quanto non pensasse. "Sarà solo un fagotto di cianfrusaglie, dopo tutto", si disse con uno strano senso di sollievo.; ma non lo rimise a posto. Rimase un attimo immobile stringendolo tra le mani. Poi gli venne un'idea. Si allontanò in punta di piedi e dopo aver preso una grossa pietra ritornò sui propri passi. 
Tolse rapidamente il panno, vi avvolse la pietra, e inginocchiandosi posò l'involto accanto alla mano dello streone. Infine guardò ciò che aveva preso. Eccolo: un liscio globo di cristallo, scuro e spento, giaceva in terra davanti alle sue ginocchia. Pipino lo raccolse, e avvolgendolo svelto nel proprio manto si apprestò a tornarsene a letto. In quel momento Gandalf si mosse nel sonno, mormorando qualche parola in una lingua ignota; allungando la mano afferrò la pietra, poi sospirò e rimase immobile. 
"Che razza di stupido idiota!", borbottò sottovoce Pipino. "Ti sei cacciato in un terribile guaio. Rimettilo a posto, presto!". Ma si accorse che le gambe gli tremavano, e non ebbe il coraggio di avvicinarsi allo stregone tanto da poter rimediare.

(pag. 738 della trilogia completa)

sabato 8 ottobre 2011

Recensione: "Brida" di Paulo Coelho




TRAMA:
La storia è ambientata in Irlanda e inizia nell'agosto del 1983. La protagonista è Brida O'Fern, ragazza di 21 anni con il desiderio di apprendere i segreti della magia. Per intraprendere questo cammino, il suo cammino, decide di chiedere l'aiuto di un Maestro, il Mago di Folk, uomo solitario e isolato da tutti. Egli è il portatore della Tradizione del Sole, che la ragazza è intenzionata ad imparare. Dopo la prima lezione però, Brida decide di dedicarsi prima ad un'altra Tradizione, quella della Luna. La sua Maestra diventa allora una donna, chiamata Wicca, che le insegnerà i segreti della Magia e la guiderà alla scoperta del suo Dono e delle sue incarnazioni passate. La vera ricerca di Brida però rimane per tutto il libro quella dell'Altra Parte di Sè, l'Anima Gemella, unico vero scopo della vita umana.

VOTO
RECENSIONE:
Era più di un anno che volevo comprare questo libro e non so perchè non mi sono mai decisa a comprarlo veramente. Un po' perchè davo la priorità ad altri titoli, un po' perchè nella città in cui vivo le librerie lo vendono molto raramente, fatto sta che alla fine l'ho ricevuto come regalo... l'ho letto tutto in un giorno praticamente, tutto d'un fiato. La storia è scorrevole, scivola velocemente senza che il lettore se ne accorga. Il linguaggio è semplice, quotidiano, un po' atipico forse per un romanzo del genere. Ammetto che mi aspettavo una storia completamente diversa, più 'magica' forse, meno legata alla realtà. Non so definire con esattezza la storia di Brida, non so dare un voto preciso a questo libro, che a parere mio aveva tutte le potenzialità per ricevere 4 stelline, forse anche 5, ma alla fine gli mancava qualcosa, e tutt'ora non so definire cosa... gli spunti di riflessione non mancano, ma è un libro che può essere letto da pochi forse, solo da chi condivide le idee e la spiritualità contenuta nel romanzo, un misto tra paganesimo e cristianesimo, un misto tra fantasy e narrativa... è un libro a metà, ma ad ogni modo ha saputo trasmettermi qualcosa.

mercoledì 5 ottobre 2011

Importante per tutti i blogger! Legge ammazza-blog

Scrivo molto velocemente per avvisarvi, nel caso non vi sia ancora giunta voce, della cosiddetta Legge bavaglio, che in questi giorni si sta discutendo al Governo. 
La legge in questione impone delle restizioni allo strumento delle intercettazioni; essa però tocca anche i giornalisti e gli utenti internet che hanno un blog o un sito non registrato come testata giornalistica, che dovranno sottostare ad alcune normative che regolano la stampa. Il comma 29, definito ammazza-blog, contenuto nel disegno di legge, introduce il diritto di rettifica anche per blog e siti non iscritti come testate giornalistiche. In questa maniera chi intende anche solo tenere un diario online dovrà sottostare ad una delle norme che regolano la stampa italiana. La rettifica, ovvero la modifica, dovrà avvenire entro 48 ore e qualora ciò non accadesse il blogger che non rettificherà potrà essere condannato a pagare sino a 12 mila euro di multa.
Il comma 29 recita: 
"Per i siti informatici, ivi compresi giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche che sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono."
A decidere se un contenuto sia  realmente lesivo e se la parte offesa abbia diritto a richiedere la rettifica, non è un giudice terzo o imparziale, ma il soggetto che si presume danneggiato. Chiunque si sentirà offeso da un contenuto presente online potrà arrogarsi il diritto (indipendentemente dalla veridicità delle informazioni ritenute offensive) di chiedere l'introduzione di una rettifica volta a contraddire e smentire tali contenuti.
A causa di questa legge alcuni siti, come anche Wikipedia, rischiano di scomparire.  In questi giorni, forse lo avrete notato, Wikipedia si è autocensurata. Si tratta di una mossa preventiva, un bavaglio di protesta che rende evidente cosa potrebbe succedere se il disegno di legge sopra citato divenisse legge dello stato...

martedì 4 ottobre 2011

Teaser Tuesday # 4: "Scelti dalle Tenebre"


Benvenuti a tutti!
Prima di passare al Teaser di questa settimana, ricordiamo gli ingredienti di questa rubrica:


- il libro che stai leggendo
- una pagina aperta a caso
- copiane un pezzo evitando accuratamente gli spoiler
- rivelare l'autore e il titolo del libro

Ahimè, come la scorsa settimana, vi proporrò non il libro che sto leggendo in questo momento, ma uno che ho letto in passato. Il libro in questione è "Scelti dalle Tenebre" di Anne Rice:


Mi parve di restare a giacere sul pavimento per anni a guardare il fuoco che si consumava. 
La camera s'era raffreddata. L'aria gelida entrava dalla finestra aperta. Piansi a lungo. I miei singhiozzi mi riescheggiarono nelle orecchie fino a quando sentii di non poterne più sopportare il suono. E non era un conforto sapere che ogni cosa era ingigantita in quello stato, persino la mia infelicità. 
Ogni tanto pregavo. Invocavo perdono, anche se non avrei saputo dire per che cosa lo chiedevo. Pregavo la Madonna e i santi. Mormoravo le Avemaria fino a quando diventavano una cantilena priva di significato. E le mie lacrime erano sangue, e lasciavano macchie sulle mie mani quando mi asciugavo il viso. 
Poi restai disteso sulle pietre. Non mormoravo più preghiere, ma quelle suppliche inarticolate che rivolgiamo a tutto ciò che è potente, a tutto ciò che è sacro, che può forse esistere con qualunque nome. Non lasciarmi qui solo. Non mi abbandonare. Sono nel luogo delle streghe. E' il luogo delle streghe. Non permettere che precipiti ancora più in basso di quanto sia precipitato questa notte. Non permettere che avvenga... Lestat, svegliati.
Ma mi tornavano alla mente le parole di Magnus: In cerca dell'inferno, se esiste l'inferno... Se c'è un Principe delle Tenebre...
Finalmente mi sollevai sulle mani e sulle ginocchia. Mi sentivo stordito, pazzo, quasi in preda alle vertigini. Guardai il fuoco e vidi che avrei potuto ancora attizzarlo e gettarmi tra le fiamme.
Ma mentre mi imponevo di immaginarne la sofferenza, compresi che non intendevo farlo. 
Perchè avrei dovuto dopotutto? Che avevo fatto per meritare la sorte delle streghe? Non volevo andare all'inferno neppure per un momento. Non intendevo andarvi solo per sputare in faccia al Principe delle Tenebre, chiunque fosse.
Al contrario: se ero un essere dannato, allora che quel figlio d'un cane venisse a prendermi,e mi dicesse perchè dovevo soffrire. Mi sarebbe piaciuto saperlo, davvero. 
In quanto all'oblio, ecco, possiamo aspettare un poco. Possiamo pensarci per qualche tempo. 
Una calma sconosciuta si insinuò lentamente in me. Ero cupo, colmo di amarezza e mi sentivo sempre più affascinato. 
Non ero più umano.
E, mentre stavo acquattato a pensarci e guardavo le braci agonizzanti, una forza immensa cresceva dentro di me. A poco a poco i singhiozzi fanciulleschi cessarono. Cominciai a studiare il biancore della mia pelle, i due canini appuntiti, le unghie che brillavano nel buio come fossero laccate.
Tutti i doloretti abituali erano spariti dal mio corpo. E il calore che ancora giungeva dalla legna fumante era piacevole, come un drappo avvolto intorno a me.
Il tempo passava, e tuttavia non passava.
Ogni cambiamento nel moto dell'aria era carezzevole. E quando giungeva dalla città lievemente illuminata un coro di campane che suonavano l'ora, non segnava il trascorrere del tempo mortale. C'era soltanto la musica purissima e io giacevo stordito, con la bocca aperta, a guardare le nubi che passavano.


(pag. 85)

 

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