giovedì 16 luglio 2015

E' tempo di... Giveaway!


Buongiorno lettori e bentornati nella mia Foresta Incantata!
E' con grande piacere che oggi pubblicizzo un Giveaway succosissimo e a cui tengo particolarmente, perché... in palio, tra i tanti libri, c'è anche il mio, "La città nascosta. Alla scoperta del mondo parallelo"!
Lo avete già letto? No? Allora è una buona occasione per partecipare =D
Sto parlando del Giveaway organizzato dalla gentilissima Francy di Never Say Book. Sul suo blog ci sono in palio quasi 50 titoli, non fatevi scappare un'occasione del genere, mi raccomando! Soprattutto, spargete la voce e condividete ;)
Cliccate sul banner qui sotto per essere indirizzati direttamente al post del regolamento e della presentazione dei libri in palio.


Se non conoscete "La città nascosta. Alla scoperta del mondo parallelo" e volete farvi un'idea più precisa al riguardo, vi rimando alla pagina Facebook e al sito dedicato al libro, sperando che troviate il contenuto in qualche modo interessante.


Non mi resta che augurarvi buona fortuna per il Giveaway e buone letture estive!
A presto.


lunedì 13 luglio 2015

A tu per tu con... Vanessa Roggeri, autrice di "Fiore di fulmine" e "Il cuore selvatico del ginepro"


Bentornati nella mia Foresta Incantata! E' con immenso piacere che oggi ospito sotto le fronde degli alberi qui intorno una scrittrice che amo particolarmente e che si è conquistata un posto tra i miei preferiti. Sto parlando di Vanessa Roggeri, autrice di "Il cuore selvatico del ginepro" (recensione qui) e "Fiore di fulmine" (recensione qui). Sedetevi comodi, siete pronti? Bene, possiamo cominciare =D

1) Ciao Vanessa! Presentati ai lettori del blog.
Ciao a tutti, mi chiamo Vanessa Roggeri, ho &*% anni, sono nata e cresciuta a Cagliari, sono laureata in Relazioni Internazionali, ho sei gatti e con grande determinazione e costanza sono riuscita a realizzare il sogno di diventare una scrittrice. I miei romanzi sono “Il cuore selvatico del ginepro” e “Fiore di fulmine”, entrambi edizioni Garzanti.

2) Sia “Il cuore selvatico del ginepro” che “Fiore di fulmine” hanno personaggi femminili dalla forte personalità. C'è una ragione precisa dietro alla scelta di raccontare storie di donne, mettendo in secondo piano i personaggi maschili?
Storie di donne perché vengo da una famiglia in cui ho sentito maggiormente presenti le figure femminili. Sono state il mio punto riferimento, più di quelle maschili. È così che le storie risultano più autentiche e vere, quando parli di ciò che sai.

3) Sono rimasta estasiata, folgorata, dalla caratterizzazione dei tuoi personaggi. Come dice il retro della copertina di “Fiore di fulmine”, la tua penna indaga le pieghe più intime dell'animo umano. Non vogliamo certo sapere tutti gli ingredienti segreti del tuo talento, ma quanto studio c'è dietro la costruzione di un personaggio? Servono tanto spirito di osservazione e un certo acume, ma c'è anche dell'altro?
Il segreto è proprio questo: un grande spirito di osservazione, amore per i dettagli, oltre a una inclinazione naturale nel saper desumere i caratteri dai comportamenti. Non mi stanco mai di osservare le persone, di coglierne i tratti salienti con poche occhiate. Ovunque mi trovi c’è sempre qualcosa di interessante da studiare, un tic nervoso, un intercalare nel parlare… L’umanità offre un vasto e variopinto campionario di personaggi, bisogna soltanto guardarsi intorno.

4) Come scegli i nomi dei tuoi personaggi?
La scelta dei nomi è una fase molto importante. Per me i nomi devono avere un significato e accordarsi sempre con la personalità dei protagonisti. Per fare un esempio, il nome della protagonista di Fiore di fulmine, Nora, rappresenta un omaggio sia alla omonima città fenicia che sorge sulla costa a pochi chilometri da Cagliari, sia alla mia eroina prediletta della storia sarda, Eleonora d’Arborea.

5) Dai tuoi romanzi traspare l'amore per la tua terra, la Sardegna. Ma cos'altro ti ispira per dar vita alle tue storie?
L’ispirazione può arrivare da qualsiasi fonte; immagini, frasi carpite dove meno ti aspetti, fatti di cronaca, vita reale così come un ricordo della giovinezza che ritorna all’improvviso. Qualcosa ti colpisce e la tua mente incomincia a creare degli scenari, a formulare ipotesi e congetture, a formulare il primo abbozzo dell’idea per la tua nuova storia. Lo considero il momento più puro ed entusiasmante di tutta la fase creativa.

6) Quanto di reale c'è nelle tue storie? Ti sei basata su episodi della tua vita, o di conoscenti, realmente accaduti?
Di reale c’è sempre tantissimo. Al di là della trama principale che è frutto della mia fantasia, cerco sempre di ancorare la storia a una solida base reale. In Fiore di fulmine, il villaggio minerario di Monte Narba, o i numerosi luoghi che descrivo della Cagliari di inizio ‘900, sono tutti luoghi esistenti o esistiti, e ciò richiede un accurato lavoro di ricerca.

7) L'elemento soprannaturale è presente, in modi diversi, in entrambi i tuoi libri. Come mai hai scelto proprio di raccontare storie di streghe, spiriti, fantasmi?
Il perché è molto semplice: perché i misteri e gli archetipi soprannaturali mi affascinano tantissimo. Ho bisogno di un pizzico di irrealtà, di magia, di sogno per stuzzicare la mia fantasia di scrittrice. I piedi devono essere ben poggiati alla terra, ma per poter prendere la rincorsa e spiccare il volo.

8) Quanto sono importanti le tradizioni e le credenze popolari per te? Sono ancora così radicate nella Sardegna di oggi? Ti definisci un po' superstiziosa anche tu?
Non sono superstiziosa, forse però qualche condizionamento nell’infanzia l’ho subito anch’io. Ad esempio, dopo una severa sgridata da parte di mia nonna, a distanza di trent’anni, tutt’ora sto bene attenta a non mettermi a croce negli usci di casa perché si dice che porti grande sfortuna. Certi retaggi della tradizione sono talmente radicati da non poter essere cancellati così facilmente. La Sardegna vive di tradizioni, fanno parte della nostra cultura sarda. Rinunciarvi significherebbe perdere la nostra identità.

9) E ora una domanda un po' “romantica”: ti piace scrivere a mano le tue storie o le batti subito al pc?
A mano prendo solo gli appunti. Scrivo le storie sempre e solo al pc. È come se, con le dita sulla tastiera, entrassi automaticamente in modalità “scrittrice”.

10) I tuoi lettori sono molti: qual è il tuo rapporto con loro e in generale cosa ti dicono dopo aver letto i tuoi libri?
I lettori riescono a trovare il modo di stupirmi ogni giorno con i loro messaggi. Confezionano piccole recensioni talmente ben articolate nell’esprimermi i sentimenti che la lettura dei miei libri è riuscita a suscitare in loro, da toccarmi il cuore. Al di là dei commenti più frequenti, ciò che non fanno mai mancare è un “grazie” per le emozioni che ho donato loro attraverso le mie storie. E io ringrazio loro perché ricevere questo affetto e sostegno è la gratificazione più grande. Il rapporto scrittore-autore è in questo senso vicendevole.

11) I tuoi libri/autori preferiti e quelli che hanno ispirato il tuo stile.
Ho affermato molte volte che Emily, e soprattutto Charlotte Bronte, sono le mie muse ispiratrici, non soltanto perché hanno scritto dei capolavori immortali, ma anche per ciò che queste donne morte giovanissime nell’Inghilterra puritana dell’800 hanno rappresentato: un vento di passioni e speranza che rompeva col passato e le convenzioni, un desiderio di riscatto e felicità che purtroppo non hanno avuto modo di realizzare nella vita reale, ma che hanno vissuto attraverso le loro storie.

12) Quali sono gli ingredienti principali per la buona riuscita di un romanzo secondo te?
Per me un buon romanzo può essere definito tale quando presenta determinate caratteristiche:
Un protagonista sfaccettato in cui tutti possono riconoscersi;
Una trama che trascini i personaggi come una forza inarrestabile;
Una storia che stimoli l’intelligenza e colpisca le emozioni più profonde del lettore;
Una bella forma estetica, ovvero, una bella scrittura.

13) Cos'è per te la scrittura?
La mia vocazione. Il mio baricentro.

14) Durante la stesura dei tuoi due libri hai ascoltato della musica? Se sì, quali sono le loro colonne sonore?
Se mi viene voglia la ascolto prima d’iniziare per ritrovare una certa carica emotiva, ma in genere mai durante la stesura. Mi disturba, così come il chiasso e il vociare.

15) Quale dei tuoi personaggi ti rispecchia di più?
Nessuno in particolare. Forse c’è una maggiore empatia con Nora perché in lei ho messo molto dello spirito sardo indipendente, forte e orgoglioso.

16) Hai altri romanzi in cantiere?
Naturalmente sì. Questa volta però non faccio anticipazioni perché voglio che sia una sorpresa.

Noi siamo curiosissimi! Non ci resta dunque che salutarti e farti tantissimi auguri per la tua carriera e i progetti futuri. Grazie per essere stata con noi! =D


lunedì 6 luglio 2015

Recensione: "L'invenzione delle ali" di Sue Monk Kidd


Bentornate nella mia Foresta Incantata, creature del bosco!
Oggi ho il piacere di recensirvi un romanzo che mi ha conquistata e di cui conserverò un bel ricordo. Me lo sono regalato per il compleanno e devo dire di aver scelto davvero bene =)


Autore: Sue Monk Kidd
Editore: Mondadori
Pagine: 396
Prezzo: 20,00 euro

Trama: Charleston, South Carolina, 1803. Quando per il suo undicesimo compleanno Sarah Grimké riceve in regalo dalla madre una schiava della sua stessa età di nome Hetty, cerca inutilmente di rifiutare quello che le regole vigenti impongono. Hetty anela alla libertà, soffoca tra le mura domestiche della ricca e privilegiata famiglia Grimké, vorrebbe fuggire lontano e Sarah promette di aiutarla. Come Hetty, anche lei è in qualche modo prigioniera di convenzioni e pregiudizi: in quanto donna non le viene permesso di realizzare il suo più grande desiderio, quello di diventare una giurista come il padre e i fratelli. Sarah sogna un mondo migliore, libero dalla schiavitù, che lei considera come un terribile abominio, e instaura con Hetty un rapporto speciale, insegnandole di nascosto a leggere e a scrivere nell'intento di aiutarla a emanciparsi. Seguiamo così il rapporto difficile ma speciale tra una ricca ragazza bianca e la sua schiava nera e le loro vicende umane nel corso di trentacinque anni, cui si aggiungono quelle della giovane sorella di Sarah, Nina, con la quale lei si batterà a favore dei diritti civili delle donne, dei più deboli e degli emarginati e contro la discriminazione razziale. In questo splendido romanzo che celebra il potere dell'amicizia e della solidarietà al femminile, Sue Monk Kidd, autrice di culto negli Stati Uniti, evoca il mondo di contrasti scioccanti del profondo Sud, ispirandosi alla storia vera di due pioniere del femminismo americano, donne anticonformiste e coraggiose che in tempi difficili e contro tutto e tutti hanno intrapreso un arduo e doloroso percorso personale che le ha allontanate dal loro entourage e dalla loro famiglia per potere restare fedeli ai loro ideali di uguaglianza e libertà.

Voto:
Recensione:
Chi mi conosce e mi segue sul blog probabilmente saprà che una delle cose che più mi sta a cuore è il tema della libertà. Se i libri lo hanno come ingrediente è più che probabile che mi conquistino e "L'invenzione delle ali" di Sue Monk Kidd, con la sua immagine di copertina e le poche parole scritte, mi aveva già catturato senza bisogno di leggerlo. A lettura conclusa, posso dire di essere rimasta molto soddisfatta dalla storia che si trova al suo interno.
Il libro, come si evince dalla trama, narra la storia di Sarah Grimké, figlia di proprietari terrieri, ed Hetty, schiava nera e coetanea di Sarah. Le vicende delle due protagoniste si svolgono a capitoli alterni, raccontati in prima persona ora da Sarah ora da Hetty. Questa scelta dell'autrice è stata efficace per calarsi meglio nei panni delle due e per coinvolgere maggiormente il lettore.
Il linguaggio di Sue Monk Kidd mi ha sorpresa: dai toni delicati, a tratti poetico e con la raffinatezza di un classico, questo romanzo dimostra una certa potenza narrativa, tanto che per tutta la durata della storia mi è parso di leggere uno scritto d'altri tempi. Non dovete pensare però che "L'invenzione delle ali" sia un libro noioso e altisonante, come spesso vengono definiti i classici, perché non lo è affatto. Il lettore segue con trasporto le vicende di Sarah ed Hetty, sebbene per la gran parte del romanzo l'azione sia quasi assente. Eppure è facile lasciarsi trasportare dal bandolo dei pensieri delle due protagoniste, così vive e autentiche, e farsi travolgere da essi come un fiume in piena. Le ambientazioni e la schiavitù dei neri mi hanno riportato alla mente il mio amato "Via col vento" di Margaret Mitchell, mentre l'introspezione e la caratterizzazione dei personaggi femminili, che in ogni pagina levano un urlo di libertà, mi ha ricordato vagamente un altro dei miei classici preferiti, "Jane Eyre" di Charlotte Brontë.
Le sorelle Grimké
La storia che Sue Monk Kidd ci racconta è realmente accaduta, anche se, come la stessa autrice spiega in una nota a fondo libro, è stata da lei riadattata e in parte romanzata. Pur rimanendo fedelissima alle vicende storiche e alla biografia di Sarah Grimké, l'autrice ha sentito il bisogno di prendersi alcune libertà per riscattare in qualche modo quei personaggi che nella vita reale avevano avuto sfortuna, offrendo loro l'opportunità di parlare ancora alle generazioni future. Ho apprezzato le scelte dell'autrice, così come ho ammirato le sue innumerevoli e consistenti ricerche storiche.
Sarah Grimké è la protagonista indiscussa del libro, sebbene a lei si affianchino la sorella Nina e la schiava e amica Hetty. Leggiamo nella Sarah bambina i semi di quello che diverrà da adulta, sebbene la sua trasformazione sia lenta e a tratti dolorosa. Sarah è un personaggio che può piacere oppure no, ma non credo che possa lasciare indifferenti. Appassionata, ambiziosa e testarda, non si lascia scoraggiare dalla società e dalla famiglia pur di inseguire i suoi sogni. La strada è tutta in salita e Sarah dovrà sacrificare molto per inseguire i suoi ideali. Lungi dall'essere sicura di sé per via di una balbuzie e un mutismo che tendono a presentarsi nei momenti meno opportuni, Sarah mostra di essere indecisa, umanamente contraddittoria a volte. Nonostante il suo idealismo e il suo spirito libero, anche lei vacilla, fa fatica a passare dal pensiero all'azione, rimanendo talvolta succube della volontà altrui. A fare da trampolino di lancio per lei, ci sarà sua sorella Nina, dal carattere fiero e indomabile. Le sorelle Grimké sono due facce della stessa medaglia, l'una non esisterebbe senza l'altra. Poi c'è Hetty, il cui vero nome è Monella, un altro personaggio femminile indimenticabile. Nata e cresciuta come una schiava, fin da bambina le vengono trasmessi dalla madre e dai suoi racconti dell'Africa l'amore e la ricerca per la libertà. Ho amato la sua tenacia, la sua sfrontatezza nei confronti del pericolo, il coraggio che dimostra in più di un'occasione. Monella ha un carattere forte, è perspicace e intelligente e la sua schiettezza la metterà nei guai più di una volta. Il legame che c'è tra lei e Sarah, sebbene sia pressoché silenzioso, va ben oltre il rapporto tra schiava e padrona. Sarah e Monella sono simili e al tempo stesso diverse, sono fondamentali l'una per la realizzazione personale dell'altra, dall'animo e dagli ideali affini, sebbene vivano in mondi diametralmente opposti.
Coperta realizzata da Harriet Powers
Ho adorato le storie che Charlotte, la mamma di Monella, racconta usando gli unici strumenti a sua disposizione in quanto schiava analfabeta: l'ago e il filo. Charlotte è la sarta personale dei Grimké, ma non confeziona solo abiti per i suoi padroni. Ad accompagnare il lettore durante tutta la durata del romanzo ci saranno anche le sue meravigliose coperte, sulle quali cuce storie indimenticabili e dai sapori decisamente africani. Per questa idea l'autrice si è ispirata alle coperte di Harriet Powers, una schiava della Georgia realmente esistita che raffigurava nelle sue creazioni di stoffa scene bibliche.  Le storie e le usanze raccontate da Charlotte mi hanno ricordato un altro libro che amo, e cioè "Donne che corrono coi lupi" di Clarissa Pinkòla Estès. Insomma, questo romanzo aveva proprio tutti gli ingredienti per entrarmi nel cuore, e così è stato.
In ognuno dei suoi personaggi ho trovato dei frammenti di me stessa. Mi sono rivista nella frustrazione di Sarah per non poter essere quello che desiderava, così come nella passione che muove le tre protagoniste e soprattutto nel loro desiderio di libertà, di dar voce ai pensieri più intimi. Sarah, Nina ed Hetty hanno dentro di loro un fuoco travolgente, che attizzerà e ispirerà i lettori, facendo venire voglia di attivarsi per i diritti umani e per le cause che ci stanno più care.
I temi di questo romanzo sono dunque la libertà, la critica al razzismo e alla schiavitù, l'emancipazione femminile, il coraggio, il sacrificio, l'amicizia, l'ambizione.
Sebbene la copertina italiana mi piaccia, devo dire che avrei preferito che venisse mantenuta quella originale, di gran lunga più adatta alla storia raccontata, con i colori rosso e nero che ricorrono durante tutta la narrazione, compreso il volo dei merli.
Leggetelo se siete amanti delle storie vere, se sentite di avere uno spirito libero e se date importanza ai sogni, anche a quelli che sembrano impossibili, perché questo libro fa per voi.
Per finire, per farvi assaporare lo spirito del romanzo, vi lascio due citazioni, le mie preferite:

"Avevo sempre voluto la libertà, ma non c'era mai stato un posto dove andare, né un modo per arrivarci. Questo non aveva più importanza. Ora volevo la libertà più del mio prossimo respiro. Ce ne saremmo andate, sedute sulle nostre bare se necessario. Era così che mamma aveva vissuto tutta la sua vita. Diceva sempre che ognuno deve capire quale parte dell'ago sarà, se quella legata al filo o quella che buca il tessuto." (Hetty)
"Non avrei saputo spiegare come in ogni ghianda vivesse già una quercia, né come d'un tratto mi fossi resa conto che dentro di me, nello stesso modo misterioso, viveva qualcosa - la donna che sarei diventata -, eppure mi sembrava già di conoscerla. Era sempre stata lì [...]. Di colpo presi coscienza del mio destino. [...] Dalle ghiande nascono le querce, giusto?" (Sarah)

Voi che ne pensate? Lo avete letto?



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