mercoledì 17 agosto 2011

La trilogia del Mondo d'Inchiostro, di Cornelia Funke



La trama:
 
Meggie adora i libri, come suo padre, Mo. Sarebbe felice di vivere finalmente tranquilla nella loro casa, ma un giorno uno straniero bussa alla loro porta e ancora una volta, come tante in passato, Mo inizia a fare i bagagli. Devono fuggire, nascondersi. Ma da cosa? Da chi? Presto il segreto sarà svelato: Mo, che con la voce ha la straordinaria capacità di infondere la vita nei libri, in una notte lontana osò leggere un libro arcano, Cuore d'Inchiostro, e un malvagio signore dal cuore nero, Capricorno, si liberò dai lacci delle parole per materializzarsi nel suo salotto. In quell'attimo fatale accadde anche qualcosa di più grave: la moglie di Mo scomparve per sempre tra le pagine del libro. Ora lo spietato Capricorno cerca Mo per piegare il suo dono a perfidi scopi. Meggie si trova trascinata in un turbine di vicende in cui l'immaginazione diventa realtà; rimane a sua volta intrappolata nel Mondo d'Inchiostro. Amici, nemici e amori da perdere e ritrovare, fughe, incendi, scambi di persona e duelli: ecco cosa aspetta Meggie e i lettori "dall'altra parte", e tornare indietro puà risultare difficile. Esiste un mondo fatto di leali briganti e girovaghi mangiafuoco, foletti dei cristalli, coboldi e fate. Esiste fra le pagine anche un libro che dà l'immortalità. E' stato Mortimer a cucirlo; il Libro Vuoto ha tutte le pagine bianche, ma una dovrà essere riempita, segnando per sempre il destino di Mo, Meggie e del Mondo d'Inchiostro. Esiste una storia che ha preso una strada imprevista e crudele, ma non c’è scrittore che possa decidere fino in fondo dei suoi personaggi: perché non tutto è scritto, e tutti possono scrivere la propria storia e cambiarne il finale...

La recensione:

Tre mesi. Tre lunghi mesi incollata alle pagine di questa trilogia. Ci ho messo più tempo del dovuto a leggere questa incantevole storia, ma... non volevo proprio farla finire! E chi riusciva a salutare per sempre Mo, Meggie, Fenoglio, Elinor, Dita di Polvere e tutti gli altri?! Ho finito da poche ore di leggere quelle pagine incantate che profumano d'inchiostro, di fuliggine e di polvere di fata e già ne sento una terribile nostalgia. Sì, è questo che lascia alla fine dell'ultima riga: nostalgia per tutti quei personaggi così veri, così vivi e così amati., nostalgia per quel Mondo d'Inchiostro così tangibile e meraviglioso. E' un libro che fa innamorare grandi e piccini e che fa desiderare in ogni momento di poter entrare veramente fra quelle pagine. Ma forse non ce n'è bisogno, perchè Cornelia Funke ci trasporta con la sua 'Lingua di Fata' in posti lontani, ammalia a tal punto da riuscire a trasformare la fantasia in realtà. E allora si riesce a vedere il volto cosparso di cicatrici di Dita di Polvere, si riesce a sentire la voce di Mo, si riesce persino a vedere quel piccolo folletto dei cristalli che sta preparando l'inchiostro per il suo scrittore. 
Un libro meraviglioso, dal cui mondo il lettore non riuscirà mai ad uscire veramente.

Due citazioni, per farvi innamorare:

-   «Quando ti porti dietro un libro - le aveva rivelato Mo quando lei ci aveva messo dentro il primo  - avviene qualcosa di straordinario: le sue pagine raccoglieranno i tuoi ricordi. E un giorno ti basterà risfogliarle per tornare con il pensiero al luogo dove le hai lette per la prima volta: le immagini, gli odori, il gelato che ti eri gustata...Credimi i libri sono un pò come la carta moschicida: a nient'altro i ricordi restano attaccati così bene come alla carta stampata.» Probabilmente aveva ragione. Tuttavia c'era anche un altro motivo per cui Meggie portava i suoi tesori con sè. Erano la sua casa in quel peregrinare attraverso l'ignoto: voci conosciute, amici con i quali non bisticciava mai, amici che la sapevano lunga, amici potenti, impavidi, navigati, fini conoscitori del mondo, capaci di affrontare qualsiasi imprevisto.

- «Chissà, forse dietro le pagine stampate c'è una storia molto più complessa che subisce mutamenti inaspettati proprio come accade nel nostro mondo. E le lettere ci svelano solo ciò che un occhio potrebbe vedere attraverso il buco della serratura. Forse sono solo il coperchio di una pentola che contiene molto più di quanto immaginiamo.»

 Voto:



lunedì 8 agosto 2011

I sogni son desideri...

Salve a tutti!
Mi scuso per la lunghissima assenza sul blog, ma dovete sapere che sono veramente, ma veramente tanto occupata. La mia estate sta passando veloce, troppo! Sta scivolando via senza che me ne stia accorgendo, possibile che il tempo non possa fermarsi di tanto in tanto?! Che cos'avra mai da correre così di fretta?
Va be', tralasciando questi deliri personali, veniamo al dunque. Questa è un'estate piena di sogni, desideri e speranze... chissà se riuscirò a realizzare almeno la metà di tutto quello che ho in mente! 
Prima di parlarvi di questo però, mi sento in dovere di raccontarvi cosa mi sia successo negli ultimi mesi, visto che sono stata assente. Ebbene... dal 21 di giugno è iniziata la mia corsa disperata contro il tempo: otto esami da preparare e da dare entro il 29 del mese (per fortuna sono andati tutti alla grande, ma credetemi: ho sfiorato l'isteria in quei giorni!), come se non bastasse, entro il 30 - sempre di giugno - dovevo liberare la mia casa e fare il trasloco nella casa nuova. I primi tre giorni di luglio sono stati occupati interamente dalle pulizie del nuovo alloggio, che era in condizioni pietose, e, senza un attimo di respiro nè di riposo, il 4 luglio ho firmato il mio contratto di lavoro, indossato una bella maglietta rossa e cominciato la mia prima giornata come educatrice in una scuola estiva per marmocchi indemoniati dai 3 ai 14 anni! Non male, vero? Il lavoro è durato in tutto quattro settimane. Inutile dirvi che la prima è stata assolutamente un disastro e che volevo scappare via da quei piccoli mostriciattoli, ma dalla seconda settimana la ruota ha iniziato a girare... sì, alla fine mi sono veramente affezionata ad alcuni di loro, piccole bocche della verità, sempre col sorriso sulle labbra e pronti a perdonare i torti subiti in pochi secondi. Si ha sempre qualcosa da imparare dai bambini, ma si ha anche qualcosa da insegnare... ci sono momenti in cui ci si sente in dovere di scrivere qualcosa nella storia di un bambino. Ecco, quel momento mi si è presentato esattamente l'ultima sera di lavoro, quella dello spettacolo dei bimbi. Al termine della recita noi educatori abbiamo regalato dei palloncini colorati ai bambini, chiedendo loro di scrivere su un foglietto di carta un desiderio, di legarlo al filo del palloncino e di lasciarlo volare via nella speranza che il desiderio si avverasse. Un bambino mi si avvicina col suo bel palloncino in mano e mi tocca il gomito con il suo ditino. Mi giro e guardo i suoi occhi azzurri e il suo nasino rivolto all'insù. Mi guarda e mi dice: "Maestra, io non ho desideri!"
La prima cosa che ho pensato è stata: che tristezza! 
Allora mi sono abbassata e gli ho detto: " Nicolò, ma come non hai desideri?"
E lui: "Non ne ho..."
"Non è possibile, tutti hanno un desiderio, un sogno nascosto nel cuore. Sei sicuro di non desiderare niente?"
E lui mi risponde che ne è sicuro, allora continuo: "Guarda che tutti noi abbiamo bisogno di sognare qualcosa, anche solo una sciocchezza. Come, non lo sai che chi non sogna invecchia prima?"
Lui mi guarda stupito e mi dice: "Davvero???"
Mi è venuto da sorridere e gli ho detto: "Certo, lo dice anche Peter Pan! Il mondo è pieno di cose brutte, e tutti noi abbiamo bisogno di sognare un pochino per renderlo un posto migliore. Dai, scrivi il tuo desiderio sul foglio e lancia il palloncino. Magari vuoi un pallone nuovo, o magari in fondo in fondo vorresti diventare il calciatore più bravo del mondo, che ne dici?"
Nicolò mi ha sorriso e ha scritto il suo desiderio, poi è tornato dalla mamma e insieme hanno lanciato via il suo desiderio. Quale? Solo il vento può saperlo.
Quella conversazione mi ha lasciato qualcosa nel cuore, e credo che anche Nicolò se ne ricorderà.
Ma perchè i bambini di oggi sono senza sogni? Forse perchè hanno tutto, perchè sono viziati, o perchè sono circondati da così tanta tecnologia che gli viene impossibile immaginare, sognare e desiderare qualsiasi cosa... Mi sono ricordata di quanti desideri avessi io alla sua età... poi sono tornata al presente e mi sono detta che ora come ora sono una persona piena di desideri e sogni più o meno realizzabili e alcuni sono rimasti uguali a quelli di quando ero bambina. 
Sì, i sogni a volte ci aiutano a non impazzire, a evadere dalla realtà che ci opprime o che non ci soddisfa. Ci aiutano a pensare ad un futuro migliore per noi e per chi ci circonda e ci aiutano anche a sperare.
E poi, come dice Peter Pan, solo chi sogna può volare =)


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