lunedì 1 dicembre 2014

Recensione: "La figlia del Nord" di Edith Pattou


Bentornate nella mia Foresta Incantata, creature del bosco!
Quest'oggi vi propongo la recensione di un libro che mi ha lasciata senza fiato, un romanzo dalle atmosfere incantevoli che mi ha catturata e dal quale ho faticato davvero a staccarmi.
Ringrazio infinitamente la Rizzoli per avermelo mandato =)

Una ragazza irrequieta e coraggiosa.
Un misterioso orso bianco.
Un lungo viaggio tra i ghiacci
per spezzare l'incantesimo di una potente regina.



Autore: Edith Pattou
Editore: Rizzoli
Pagine: 492
Prezzo: 16,90 euro

Trama: Ebba Rose, sostiene sua madre Eugenia, è nata rivolta a Est. Ma invece di essere mansueta e diligente come i bambini nati verso oriente, si rivela fin da subito irrequieta e curiosa: una vera figlia del Nord.All’età di cinque anni, un orso bianco le salva la vita, ripescandola da un lago. É lo stesso strano orso parlante che, dieci anni dopo, si presenta alla porta della fattoria in cui Rose vive insieme ai genitori con una proposta: se lei accetterà di seguirlo, la sua famiglia ritroverà la prosperità perduta e la sorellina Sara guarirà dalla terribile malattia che la affligge.Così Rose parte per un lungo viaggio che la porta lontano, oltre il mare, fino a un castello scavato in una montagna. Là trascorre lente giornate in compagnia dell’orso bianco, e si abitua alla sua presenza gentile e alla sua voce. Ma qualcuno ogni notte si sdraia nel letto accanto a lei e si dilegua prima dell’alba. Vinta dalla curiosità, Rose accende una luce,un gesto che avrà conseguenze inaudite.L’avventura è solo all’inizio, tra incantesimi, viaggi e sotterfugi.

Voto:
Recensione:
Il problema di amare una forza della natura è che ti tocca stare a guardare, impotente. Ma p anche vero che ci fai l'abitudine.
Quello che ho tenuto tra le mani per tre giorni è un piccolo gioiello, una storia dolce e appassionante che avrà un posto di riguardo nella mia libreria. Già la meravigliosa copertina illustrata dal bravissimo Anton Lomaev mi aveva catturata, ma non mi sarei aspettata di trovare al suo interno una storia così intensa.
"La figlia del Nord" è una favola che entra fin dalle primissime righe nel cuore di chi legge, travolgendo il lettore in mille avventure e peripezie.
La storia è raccontata in prima persona alternando, capitolo per capitolo, i punti di vista di Rose (la protagonista), il padre, il fratello, l'Orso Bianco e la Regina dei troll.
Le vicende di Rose si dipanano dai racconti di altri personaggi, a lei più o meno vicini, che ci narrano una favola meravigliosa.
"La figlia del Nord" è ambientato in Norvegia, ma non solo; non voglio rovinarvi il gusto della lettura, per cui spetterà a voi scoprire quali sono gli altri luoghi delle vicende narrate.
Rose è l'ultimogenita, l'ottava figlia di una famiglia che vive in povertà in una fattoria immersa nella natura incontaminata. La madre, Eugenia, è altamente superstiziosa, conosce tutte le caratteristiche dei punti cardinali, essendo figlia di un cartografo, e conosce anche tutte le impronte che le quattro direzioni lasciano sui neonati che nascono rivolti verso una di esse. Per questi motivi, Eugenia non vorrebbe mai avere figli nati a Nord; sono irrequieti, instancabili, vagabondi, testardi e selvaggi, non c'è modo di tenerseli accanto. Eppure Rose è nata a Est, nonostante il suo carattere potrebbe dire tutto il contrario.
Quando la sorella maggiore di Rose si ammala, la ragazza accetta di seguire un Orso Bianco parlante e di fuggire con lui, ricevendo in cambio la guarigione della sorella e una nuova condizione sociale per tutta la famiglia. L'orso la porta molto lontano da casa, in un castello dentro una montagna, ed è lì che Rose trascorrerà le sue giornate. Vagando per le stanze di quell'immenso castello, Rose scoprirà biblioteche, sale traboccanti di strumenti musicali e una stanza in cui riversare tutto l'amore per la sua più grande passione: la tessitura. Le giornate trascorrono tutte uguali nel castello fiabesco dell'Orso Bianco, eppure c'è qualcosa che a Rose non torna, è sicura che tutto quello che ha intorno sia frutto di un incantesimo in cui, in qualche modo, lei dovrà fare la sua parte.
"La figlia del Nord" si basa su un'antica fiaba norvegese intitolata "A Est del Sole e a Ovest della Luna", ma ha dei richiami piuttosto evidenti anche con "La Bella e la Bestia" e "Amore e Psiche".
L'autrice utilizza un linguaggio semplice, ma ricco di aggettivi. Il suo modo di raccontare è dolce, fiabesco, poetico e musicale; per gran parte della durata del romanzo mi è sembrato che ad accompagnare la lettura ci fosse la musica di un carillon. Lo stile di scrittura è fresco, descrittivo, emozionale, e il ritmo della narrazione è serrato, rende il lettore avido, incollandolo alle pagine fin dalle primissime righe.
Per quanto riguarda i personaggi, posso dire di essermi innamorata di Rose; non è la solita protagonista monotona, accondiscendente e piagnucolona, Rose è determinata, non si arrende di fronte a nessuna difficoltà, è forte, scaltra e intelligente. Ho apprezzato molto la sua personalità un po' fuori dalle righe ed è stata un'ottima compagna di avventure. Mi sono affezionata molto anche a Neddy, il fratello di Rose, e all'Orso Bianco. Quest'ultimo è ben diverso dalla Bestia della celebre fiaba che tutti conosciamo; è tranquillo, a tratti combattuto, malinconico e stranamente triste.
Ho quasi detestato invece la madre di Rose per i suoi ragionamenti insensati e le sue superstizioni, spesso avrei voluto prenderla a schiaffi.
Sono interessanti anche i personaggi secondari della storia, come Malmo, la sciamana che darà un aiuto importante a Rose, e Thor, capitano di uno knorr vichingo dal passato burrascoso come il mare che conosce meglio delle sue stesse tasche.
La trama creata da Edith Pattou è ricca di sorprese e di colpi di scena. Sebbene fin dalle prime pagine il lettore intuisca come la storia possa concludersi, essendo piuttosto scontata, l'autrice sa sorprenderlo, coinvolgendolo in mille avventure e regalando ai suoi personaggi un finale per certi versi inaspettato.
Con fantasia e passione, l'autrice ha dato vita a una storia magica e meravigliosa intessuta tra le pagine di un libro e dall'aspetto simile a quello di un antico arazzo.
"La figlia del Nord" è una storia di ghiaccio, di neve, di freddo, di amore, determinazione, avidità e redenzione. Tra le pagine di questo libro troverete tutti gli ingredienti di una fiaba indimenticabile: castelli dalle mille stanze, tessuti dai colori impossibili, arazzi preziosi, viaggi dai risvolti inaspettati, regine dei troll, bevande magiche, incantesimi e maledizioni... Insomma, è una storia perfetta da leggere in inverno, rintanati al calduccio, o da regalare ad amici e parenti per le feste di Natale.
Sono rimasta conquistata da questo libro, mi sono emozionata leggendolo, e chiuderlo definitivamente è stato doloroso.
Lo consiglio alle anime poetiche e romantiche, a chi ama le fiabe e le storie fantastiche dal sapore antico e a chi adora le ambientazioni fredde e glaciali.
"La figlia del Nord" è una lettura leggera, ma saprà attorcigliarsi intorno al vostro cuore come un filo di gomitolo; non lo dimenticherete più!

Voi che ne pensate? Lo avete letto?



8 commenti:

  1. A primo impatto avevo paura che fosse troppo simile a "Julie dei lupi",ma leggendo la tua recensione mi sono ricreduta.. lo leggerò sicuramente ^^

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    1. E io spero che ti piaccia almeno la metà di quanto sia piaciuto a me! E' una storia molto semplice e senza troppe pretese, ma nonostante tutto mi ha emozionata e mi è rimasta nel cure =) sono curiosa di sapere cosa ne penserai!

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  2. ciao
    messo nella mia lista dei libri da leggere, mi sembra una lettura fantastica.

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    1. Sono contenta che tu lo abbia aggiunto alla Wish List, è un libro che merita, e, visto che a te piacciono le fiabe, direi che questo potrebbe proprio piacerti ^_^

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  3. Io lo voglio assolutamente leggere!!! E poi me l'hai consigliato... quindi è d'obbligo ^^

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    1. Non vedo l'ora che tu lo legga per sapere cosa ne pensi! <3

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