Bentornate nella mia Foresta Incantata, creature del bosco!
Oggi torno con una nuova recensione, questa volta di un libro che ho comprato qualche mese fa e che ho letto già da qualche settimana. La sua storia mi aveva subito colpita e, in parte, non ne sono rimasta delusa, ma andiamo con ordine:
Autore: Andrea Cisi
Editore: Mondadori
Pagine: 563
Prezzo: 19,50 euro
Trama: In una Genova misteriosa e tentacolare, dove bande di monelli si dividono tra il borseggio nei vicoli e mirabolanti sfide a biglie, Mimi si appresta a difendere il suo titolo di campionessa a Borgo degli Scontri, l'arena segreta tra i tetti della città vecchia in cui si disputano le competizioni ufficiali. Ma una voce sconosciuta e insistente la distrae dalla sfida e l'attira come una calamita fino a un tombino in fondo a un vicolo. Ancora non può saperlo, ma proprio quel tombino cela il varco che, attraverso una scala di nuvole e vento, la porterà su Meterra, il mondo favoloso dal quale la ragazzina non sa di provenire: Mimi infatti è una fatua, figlia di un ladro umano e di una fata diafana che volle farla nascere lontano da Meterra per metterla in salvo... Comincia così lo straordinario viaggio di Mimi insieme all'inseparabile criceto Caramello Saranno i bleùrl, microscopici custodi delle foreste, a svelarle la sua vera identità: la sua natura di fatua è testimoniata dalla rapida trasformazione fisica. Ma solo l'incontro con tre streghe la aiuterà a capire la ragione per cui sua madre l'aveva allontanata da Meterra: Mimi può diventare l'ultima trelatrice, la sola in grado di parlare tutte le lingue e di riunire nuovamente le antiche razze riportando a Meterra l'armonia perduta. Ma i segugi addestrati nel Formicaio, la scuola del perfido rettore Vox, sono già sulle sue tracce... |
"Meterra - Il destino in una biglia" è un romanzo fantasy la cui ambientazione gravita tra Genova, un luogo indefinito della Francia e il mondo fantastico di Meterra. Trovo la copertina del libro bellissima, ben fatta e perfetta per la storia narrata tra le sue pagine.
L'autore usa un vasto repertorio di vocaboli, riconducibili sia a dialetti locali che a termini ricercati, di rado utilizzati nel parlato. Ciononostante, la lettura resta scorrevole, l'ampio vocabolario di Cisi finisce per creare uno stile di scrittura particolare ed insolito, che definirei quasi "onirico". Interessante è la scelta di narrare la storia da diversi punti di vista, sebbene essa finisca per confondere inesorabilmente il lettore. Cisi, infatti, cerca di dare voce ai pensieri di molti dei suoi personaggi, narrandoci le loro storie su una linea temporale parallela. Così, mentre l'autore ci parla delle avventure di Mimì su Meterra, la sua penna ci trasporta a Genova, tra i vicoli della città vecchia dove le dispute si combattono a colpi di biglie. Al contempo ci vengono narrate le vicende dei segugi di Vox, gli antagonisti della storia, che finiscono per avere la loro voce all'interno del romanzo. Molte volte mi sono quasi trovata a fare il tifo per gli antagonisti, sintomo che l'autore è riuscito nell'intento di far immedesimare il lettore nei diversi personaggi. Ho apprezzato molto questa scelta, e a Cisi va il merito particolare di essere riuscito a tenere le redini delle diverse storie e ad intrecciarle in modo perfetto ed ammirevole, compito che si prospettava arduo e pericoloso. Una pecca di questa scelta narrativa però c'è, e non posso fare a meno di sottolinearla: cambiando continuamente punto di vista (spesso all'interno della stessa pagina), lo scrittore finisce per disarmare il lettore, che non riesce ad immergersi completamente nella lettura e immagazzinare le informazioni necessarie per proseguire e capire così l'insieme della storia. Le situazioni create sono tantissime, così come i personaggi che le vivono, e spesso mi sono ritrovata a dover rileggere parti che mi ero lasciata alle spalle perché non ne ricordavo più gli importanti dettagli.
Le descrizioni si presentano molto dettagliate agli occhi del lettore; Cisi descrive con dovizia di particolari le battaglie a biglie dei monelli del Borgo degli Scontri, così come le altre innumerevoli situazioni che si creano all'interno del romanzo. Forse sono un po' prolisse però, l'autore avrebbe potuto evitare di dilungarsi tanto su alcune scene e dare invece importanza a cose più rilevanti all'interno della storia. Infatti, del tutto insufficienti sono le descrizioni che l'autore fornisce delle creature magiche di Meterra; ho apprezzato molto l'originalità di Cisi nell'inventare nuovi mondi e nuove creature, purtroppo però il lettore resta insoddisfatto, poiché l'autore non fornisce descrizioni adeguate delle novità fantasiose che introduce, rendendo così un po' sterile l'immaginazione di chi legge. Il lettore, avido di risposte, non saprà mai chi sono realmente i simpatici bleür, non conoscerà la loro storia né i loro costumi. Nulla viene approfondito sulla società che abita Meterra, non una parola viene spesa per descrivere la cultura, la religione... Insomma, il mondo creato da Cisi resta un po' abbandonato a se stesso, sospeso in una nebbiolina offuscata.
I personaggi presentati da Cisi sono molti, purtroppo però l'autore non riesce a caratterizzarli in modo soddisfacente, soprattutto se si considera la mole del romanzo. La stessa protagonista risulta poco profonda, quasi come fosse appena abbozzata. Sembra che l'autore abbia creato quasi delle "macchiette", dei personaggi con personalità piuttosto fisse che li caratterizzano solo superficialmente. Mimì Maresco, la protagonista, appare fin da subito come una tipetta tosta, coraggiosa e irriverente; al termine della storia la troviamo cresciuta, anche se resta pur sempre una bambina. Tra gli altri personaggi troviamo Virna e Marcello, gli amici di Mimì; beneducata lei, quasi zoticone lui, resteranno per tutta la durata del romanzo piuttosto fissi. I due personaggi che forse mi hanno incuriosita di più sono i reietti Egulash e Ballisto Bal, che Mimì incontra su Meterra e che l'accompagneranno nelle sue avventure. Anche in questo caso l'autore delinea due personalità piuttosto statiche, che porterà avanti per tutta la durata del suo libro. Egulash, scontroso e brontolone, cerca sempre di fare il duro della situazione mascherando i sentimenti sotto una coltre di muscoli ed indifferenza. Bal invece è più accomodante dell'amico, quasi paterno con Mimì, e rappresenta l'antitesi di Egulash. I due finiscono dunque per battibeccarsi a vicenda, dando animo alla narrazione. interessanti, ma sempre poco approfonditi, i profili psicologici dei segugi del nemico, gli allievi del cosiddetto Formicaio, un'accademia per assassini.
Per quanto io mi sia sforzata di trovare tra le pagine di "Meterra" delle tematiche, non sono del tutto riuscita nel mio intento. Sicuramente vuole essere un romanzo di formazione; Mimì all'inizio della storia ha dei comportamenti infantili, mentre nelle ultimissime pagine si fa più matura, responsabile e consapevole. Cisi dunque trasmette al lettore il dovere, la responsabilità e le rinunce che comportano l'entrata nell'età adulta. Mi è sembrato quasi che l'autore abbia voluto trasmettere anche un messaggio ambientalista tra le pagine del suo romanzo, ma in modo blando e quasi impercepibile.
La storia di per sé non si discosta molto dal fantasy tradizionale: una ragazzina prescelta il cui destino sembra inesorabilmente segnato; un mondo magico in cui la protagonista viene catapultata, strappata dai suoi affetti; una profezia antica nascosta nelle viscere della terra; antagonisti che cercano di ostacolare la missione della prescelta, senza un vero motivo o un movente valido ed originale... insomma, tutto appare piuttosto tradizionale, ma l'originalità della storia è data dalle ambientazioni, a metà tra fantasia e realtà, dal linguaggio narrativo, dalle creature magiche che l'autore ha inventato per la sua storia. Meterra è un mondo da scoprire, Cisi ce lo svela, e purtroppo in parte ce lo nasconde.
Purtroppo la storia non ha un vero e proprio finale, sembrerebbe piuttosto un inizio. "Meterra" ha infatti tutte le carte in regola per essere il primo capitolo di una saga fantasy; molti quesiti vengono lasciati in sospeso, ma non si sa se l'autore abbia intenzione di pubblicare un seguito.
In definitiva, seppur con i suoi non trascurabili difetti, "Meterra" mi è piaciuto, anche se non ha saputo emozionarmi come speravo. E' un romanzo che ha in sé tutti i presupposti e le promesse di una storia unica e fantasiosa, purtroppo però non decolla e lascia un po' il lettore a bocca asciutta.
Lo consiglio agli amanti del fantasy, a chi desidera una storia scritta con uno stile particolare e a chi vuole immergersi in un mondo ricco di ricordi d'infanzia.
L'autore usa un vasto repertorio di vocaboli, riconducibili sia a dialetti locali che a termini ricercati, di rado utilizzati nel parlato. Ciononostante, la lettura resta scorrevole, l'ampio vocabolario di Cisi finisce per creare uno stile di scrittura particolare ed insolito, che definirei quasi "onirico". Interessante è la scelta di narrare la storia da diversi punti di vista, sebbene essa finisca per confondere inesorabilmente il lettore. Cisi, infatti, cerca di dare voce ai pensieri di molti dei suoi personaggi, narrandoci le loro storie su una linea temporale parallela. Così, mentre l'autore ci parla delle avventure di Mimì su Meterra, la sua penna ci trasporta a Genova, tra i vicoli della città vecchia dove le dispute si combattono a colpi di biglie. Al contempo ci vengono narrate le vicende dei segugi di Vox, gli antagonisti della storia, che finiscono per avere la loro voce all'interno del romanzo. Molte volte mi sono quasi trovata a fare il tifo per gli antagonisti, sintomo che l'autore è riuscito nell'intento di far immedesimare il lettore nei diversi personaggi. Ho apprezzato molto questa scelta, e a Cisi va il merito particolare di essere riuscito a tenere le redini delle diverse storie e ad intrecciarle in modo perfetto ed ammirevole, compito che si prospettava arduo e pericoloso. Una pecca di questa scelta narrativa però c'è, e non posso fare a meno di sottolinearla: cambiando continuamente punto di vista (spesso all'interno della stessa pagina), lo scrittore finisce per disarmare il lettore, che non riesce ad immergersi completamente nella lettura e immagazzinare le informazioni necessarie per proseguire e capire così l'insieme della storia. Le situazioni create sono tantissime, così come i personaggi che le vivono, e spesso mi sono ritrovata a dover rileggere parti che mi ero lasciata alle spalle perché non ne ricordavo più gli importanti dettagli.
Le descrizioni si presentano molto dettagliate agli occhi del lettore; Cisi descrive con dovizia di particolari le battaglie a biglie dei monelli del Borgo degli Scontri, così come le altre innumerevoli situazioni che si creano all'interno del romanzo. Forse sono un po' prolisse però, l'autore avrebbe potuto evitare di dilungarsi tanto su alcune scene e dare invece importanza a cose più rilevanti all'interno della storia. Infatti, del tutto insufficienti sono le descrizioni che l'autore fornisce delle creature magiche di Meterra; ho apprezzato molto l'originalità di Cisi nell'inventare nuovi mondi e nuove creature, purtroppo però il lettore resta insoddisfatto, poiché l'autore non fornisce descrizioni adeguate delle novità fantasiose che introduce, rendendo così un po' sterile l'immaginazione di chi legge. Il lettore, avido di risposte, non saprà mai chi sono realmente i simpatici bleür, non conoscerà la loro storia né i loro costumi. Nulla viene approfondito sulla società che abita Meterra, non una parola viene spesa per descrivere la cultura, la religione... Insomma, il mondo creato da Cisi resta un po' abbandonato a se stesso, sospeso in una nebbiolina offuscata.
I personaggi presentati da Cisi sono molti, purtroppo però l'autore non riesce a caratterizzarli in modo soddisfacente, soprattutto se si considera la mole del romanzo. La stessa protagonista risulta poco profonda, quasi come fosse appena abbozzata. Sembra che l'autore abbia creato quasi delle "macchiette", dei personaggi con personalità piuttosto fisse che li caratterizzano solo superficialmente. Mimì Maresco, la protagonista, appare fin da subito come una tipetta tosta, coraggiosa e irriverente; al termine della storia la troviamo cresciuta, anche se resta pur sempre una bambina. Tra gli altri personaggi troviamo Virna e Marcello, gli amici di Mimì; beneducata lei, quasi zoticone lui, resteranno per tutta la durata del romanzo piuttosto fissi. I due personaggi che forse mi hanno incuriosita di più sono i reietti Egulash e Ballisto Bal, che Mimì incontra su Meterra e che l'accompagneranno nelle sue avventure. Anche in questo caso l'autore delinea due personalità piuttosto statiche, che porterà avanti per tutta la durata del suo libro. Egulash, scontroso e brontolone, cerca sempre di fare il duro della situazione mascherando i sentimenti sotto una coltre di muscoli ed indifferenza. Bal invece è più accomodante dell'amico, quasi paterno con Mimì, e rappresenta l'antitesi di Egulash. I due finiscono dunque per battibeccarsi a vicenda, dando animo alla narrazione. interessanti, ma sempre poco approfonditi, i profili psicologici dei segugi del nemico, gli allievi del cosiddetto Formicaio, un'accademia per assassini.
Per quanto io mi sia sforzata di trovare tra le pagine di "Meterra" delle tematiche, non sono del tutto riuscita nel mio intento. Sicuramente vuole essere un romanzo di formazione; Mimì all'inizio della storia ha dei comportamenti infantili, mentre nelle ultimissime pagine si fa più matura, responsabile e consapevole. Cisi dunque trasmette al lettore il dovere, la responsabilità e le rinunce che comportano l'entrata nell'età adulta. Mi è sembrato quasi che l'autore abbia voluto trasmettere anche un messaggio ambientalista tra le pagine del suo romanzo, ma in modo blando e quasi impercepibile.
La storia di per sé non si discosta molto dal fantasy tradizionale: una ragazzina prescelta il cui destino sembra inesorabilmente segnato; un mondo magico in cui la protagonista viene catapultata, strappata dai suoi affetti; una profezia antica nascosta nelle viscere della terra; antagonisti che cercano di ostacolare la missione della prescelta, senza un vero motivo o un movente valido ed originale... insomma, tutto appare piuttosto tradizionale, ma l'originalità della storia è data dalle ambientazioni, a metà tra fantasia e realtà, dal linguaggio narrativo, dalle creature magiche che l'autore ha inventato per la sua storia. Meterra è un mondo da scoprire, Cisi ce lo svela, e purtroppo in parte ce lo nasconde.
Purtroppo la storia non ha un vero e proprio finale, sembrerebbe piuttosto un inizio. "Meterra" ha infatti tutte le carte in regola per essere il primo capitolo di una saga fantasy; molti quesiti vengono lasciati in sospeso, ma non si sa se l'autore abbia intenzione di pubblicare un seguito.
In definitiva, seppur con i suoi non trascurabili difetti, "Meterra" mi è piaciuto, anche se non ha saputo emozionarmi come speravo. E' un romanzo che ha in sé tutti i presupposti e le promesse di una storia unica e fantasiosa, purtroppo però non decolla e lascia un po' il lettore a bocca asciutta.
Lo consiglio agli amanti del fantasy, a chi desidera una storia scritta con uno stile particolare e a chi vuole immergersi in un mondo ricco di ricordi d'infanzia.
Voi che ne pensate? Lo avete letto?
Ho questo libro sul comodino da anni, ma non sono ancora riuscita ad iniziarlo.. il fatto che si cambi spesso punto di vista mi frena, perché è una cosa ho sempre detestato e che faccio fatica a seguire, pensa che mi trovo spaesata già davanti ai romanzi che alternano i capitoli tra due personaggi.. prima o poi mi farò coraggio e lo leggerò.
RispondiEliminaI cambiamenti di punti di vista a me non dispiacciono e solitamente li apprezzo molto, qui purtroppo però sono talmente repentini e così ravvicinati che a lungo andare si fa davvero confusione. Non nel senso che il lettore scambi i personaggi e si confonda in questo senso, ma si fa proprio difficoltà ad immagazzinare le informazioni importanti che ci vengono date dal racconto! Non mi era mai capitato, secondo me questa è stata una delle più grandi pecche di questo libro...
EliminaSono curiosa di sapere la tua opinione comunque, quando lo leggerai magari ne riparleremo ;)
Ciao
RispondiEliminaho letto questo libro e a me è piaciuto. Un po' fatica a ricordare i vari pezzi della storia però alla fine è uscito un giudizio positivo.
La penso esattamente come te!
Eliminasai, ho sempre sentito parlare molto bene di questo libro.. è un ricordo di qualche anno fa, appena aprì il blog;) ancora non ho avuto l'occasione di leggerlo ma me lo hai fatto tornare alla mente.. :)
RispondiEliminaIn effetti è un bel libro, anche se in realtà ha qualche difetto. Sono contenta di averti fatto ricordare un periodo felice e che il libro ti incuriosisca =)
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