lunedì 27 gennaio 2014

"Un sopravvissuto di Varsavia" di Arnold Shönberg: un brano musicale per non dimenticare

Bentornati nella mia Foresta Incantata!
Come tutti voi sapete, oggi è la Giornata della Memoria e, come ho avuto modo di spiegarvi varie volte nei giorni scorsi, inizialmente non avevo intenzione di dedicare nessun post a questa ricorrenza.
Sono sempre stata molto sensibile sull'argomento, per me i filmati scolastici e le iniziative ai tempi del liceo che si svolgevano in questa giornata erano una fonte di immenso dolore; vedere film e leggere libri sul secondo conflitto mondiale per me è fuori discussione, ma quest'anno ho deciso di fare un'eccezione.
Mi sono ricordata di un brano musicale che avevo studiato per Storia della Musica quando frequentavo il Liceo; ero rimasta particolarmente colpita dalla sua semplicità spiazzante, mi era arrivato al cuore, pur senza farlo sanguinare dolorosamente come invece hanno fatto filmati e pellicole cinematografiche. Vi lascio dunque una breve presentazione seguita dal brano musicale e dal testo tradotto.

Presentazione:
"Un sopravvissuto di Varsavia" è un breve oratorio del compositore tedesco Arnold Shönberg, ed è uno dei più grandi monumenti musicali dedicati all'Olocausto. Shönberg lo compose nel 1947, in seguito alla morte di suo nipote avvenuta nei lager nazisti. Per scriverne il testo, utilizzò la testimonianza di un ebreo sfuggito al massacro del ghetto di Varsavia. Lo scopo dell'opera è quello di indurre l'ascoltatore a riflettere sugli orrori e le assurdità dello sterminio degli ebrei, lasciando trapelare la ferocia e la crudeltà delle azioni naziste fin dall'introduzione. La musica ha un forte impatto emotivo, indotto dalla crescente drammaticità trasmessa dalla musica di sottofondo.
La scena è narrata da un prigioniero, il sopravvissuto appunto, che non ricorda alla perfezione i fatti accaduti, poiché ha perso momentaneamente i sensi per via delle percosse dei soldati. Egli, insieme all'orchestra, racconta i tristi avvenimenti succedutisi nel ghetto di Varsavia.
Il brano si conclude con un canto, lo Shema Ysroël, da parte dei prigionieri ebraici, che rispondono coraggiosi all'oltraggio nazista affermando la dignità umana, la fede religiosa e la speranza prima di essere uccisi nelle camere a gas.


Testo tradotto:
Non posso ricordare ogni cosa. Devo essere rimasto privo di conoscenza per la maggior parte del tempo. Ricordo soltanto il grandioso momento quando tutti cominciarono a cantare, come se si fossero messi d'accordo, l'antica preghiera che essi avevano trascurato per tanti anni - il credo dimenticato! 
Ma non so dire come riuscii a vivere nel sottosuolo nelle fogne di Varsavia, per un così lungo tempo. 
Il giorno cominciò come al solito: sveglia quando era ancora buio. 
Venite fuori - Sia che dormiste o che le preoccupazioni vi tenessero svegli tutta la notte. 
Eravate stati separati dai vostri bambini, da vostra moglie, dai vostri genitori; non si sapeva che cosa era accaduto a loro - come si poteva dormire? 
Di nuovo le trombe - Venite fuori! il sergente sarà furioso! 
Vennero fuori; alcuni molto lenti; i vecchi, gli ammalati; alcuni con agilità nervosa. Temono il sergente. Si affrettano quanto più possibile. Invano! Molto, troppo rumore, molta, troppa agitazione - e non svelti abbastanza! 
Il sergente urla: "Achtung! Stilljestanden! Na wird's mal! Oder soll ich mit dem Jewehrkolben nachhelfen? Na jut; wenn ihrs durchaus haben wollt!" (Attenzione! Attenti! Beh, ci decidiamo? O devo aiutarvi io con il calcio del fucile? E va bene; se è proprio questo che volete!" ) 
Il sergente e i suoi aiutanti colpivano tutti; giovani e vecchi, remissivi o agitati, colpevoli o innocenti. Era doloroso sentirli gemere e lamentarsi. 
Sentivo tutto sebbene fossi stato colpito molto forte, così forte che non potei evitare di cadere. 
Eravamo tutti stesi per terra, chi non poteva reggersi in piedi era allora colpito sulla testa. Devo essere rimasto privo di conoscenza. 
La prima cosa che udii fu un soldato che diceva: "sono tutti morti", al che il sergente ordinò di sbarazzarsi di noi. 
Io giacevo da una parte - mezzo svenuto. Era diventato tutto tranquillo - paura e dolore. 
Fu allora che udii il sergente che gridava: "Abzählen!" ("Contateli!"). 
Cominciarono lentamente e in modo irregolare: Uno, due, tre, quattro -"Achtung!" ("Attenzione!") il sergente urlò di nuovo, "Rascher! Nochmals von vorn anfange! In einer Minute will ich wissen, wieviele ich zur Gaskammer abliefere! Abzählen!“ ("Più svelti!" "Cominciate di nuovo da capo! Fra un minuto voglio sapere quanti devo mandare alla camera a gas! Contateli!".) 
Ricominciarono, prima lentamente: uno, due, tre, quattro, poi sempre più presto, sempre più presto tanto che alla fine risuonò come una fuga precipitosa di cavalli selvaggi, e tutto ad un tratto, nel mezzo del tumulto, essi cominciarono a cantare lo Shema Ysroël:
"Ascolta, Oh Israele, il Signore è tuo Dio, il Signore è uno. E amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutte le tue forze. E metterai queste parole che Io ti comando oggi, nel tuo cuore, e le insegnerai ai tuoi figli, pronunciandole quando riposi in casa, quando cammini per la strada, quando ti addormenti e quando ti alzi. E le legherai al tuo braccio, e le userai come "segno" tra i tuoi occhi, e le scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte (delle città)."

Spero che questo componimento vi abbia fatto lo stesso effetto che ha fatto a me, in fondo, piccola o grande che sia, una riflessione è d'obbligo in questa giornata, anche se non bisogna necessariamente aspettare il 27 gennaio per pensare agli orrori del passato...




5 commenti:

  1. bel post...è stupendo pensare a come sia così semplice e allo stesso tempo grandissima questa piattaforma web...grazie a blogger stiamo tutti ricordando, stiamo facendo ognuno qualcosa.

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    1. Sono contenta che il mio post ti sia piaciuto, mi sembrava un buon modo per ricordare questa tragedia. E' vero, blogger può essere uno strumento meraviglioso!

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    2. Sto facendo la tesi abilitante proprio su questo tema..

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  2. L inferno il giorno del giudizio capovolto Terribile

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  3. Va bene ricordare...... Bel post..... fa tremare la carne. IL CUORE!!!!

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