martedì 7 gennaio 2014

Recensione: "La ragazza di carta" di Guillaume Musso


Bentornate nella mia Foresta Incantata, creature del bosco!
Era da un po' che non vi proponevo una recensione di un romanzo qui sul blog, ma il tempo per leggere è stato poco e ho dovuto accantonare le recensioni sempre per mancanza di tempo per poterle scrivere. Spero di rimettermi in pari molto presto, nel frattempo eccovi qui una nuova recensione.



Autore: Guillaume Musso
Editore: Sperling&Kupfer
Pagine: 372
Prezzo: 13,00 euro

Trama: In piena crisi di ispirazione, solo e senza un soldo, lo scrittore Tom Boyde non riesce a terminare il suo ultimo romanzo. Proprio quando tutto sembra perduto, nella sua vita entra Billie. Misteriosa e bellissima, compare all'improvviso in una notte di pioggia, con una storia incredibile da raccontare. Gli dice infatti di essere la protagonista del suo romanzo, caduta nel mondo reale da una frase che lui ha lasciato in sospeso. Se ora Tom non riprenderà a scrivere, lei morirà. Sembra assurdo, eppure... Eppure, Tom le crede. Perché è già follemente innamorato. Insieme Billie e Tom affronteranno un'avventura straordinaria, in cui nulla è ciò che sembra. E scopriranno che la vita, a volte, può essere un gioco pericoloso...

Voto:
Recensione:
"La ragazza di carta" è un romanzo rosa che aveva tutte le potenzialità per essere originale e diverso dal solito, purtroppo però tali potenzialità non sono state sfruttate a dovere.
La storia, di per sé semplice, narra di uno scrittore affermato, Tom Boyde, in piena crisi creativa dopo una brutta delusione amorosa, che gli ha fatto perdere la voglia di vivere e di continuare a dar vita ai suoi personaggi. Depresso e disilluso, non sa più dare un senso alla sua esistenza, finché nella sua vita non entra Billie, una ragazza misteriosa che dice di essere uno dei personaggi creati da Tom.
Inizia così una serie di peripezie che porteranno Tom a ricostruire i pezzi del suo cuore e a rinascere come scrittore e come persona grazie a Billie, ma anche ai suoi amici d'infanzia, Milo e Carole.
Il linguaggio usato dall'autore è semplice, informale e colloquiale, spesso tipico del parlato con l'inserimento nei dialoghi anche di parole volgari. Sebbene io non apprezzi generalmente queste ultime, devo dire che in questo romanzo non ne sono stata disturbata. Il ritmo è scorrevole e veloce, il romanzo si legge tutto d'un fiato, uno dei pochi pregi che ha questo libro.
Per quanto riguarda i personaggi, li ho trovati quasi completamente insipidi: manca del tutto un'introspezione psicologica valida, non c'è spessore. Ho trovato insulso il protagonista, del quale il lettore non riesce ad afferrare la personalità; eppure la voce narrante del romanzo è proprio la sua. All'alba della storia lo conosciamo come un uomo svuotato da ogni emozione, che sembra provare gusto nell'abbrutirsi e nel distruggersi psicologicamente e fisicamente. Alla fine delle vicende narrate lo salutiamo da uomo cambiato, sereno e in via di guarigione dai suoi pensieri distruttivi, tuttavia è impossibile tracciare un suo profilo psicologico. Appena abbozzati sono invece i caratteri di Milo, Carole e Billie, ai quali l'autore affibbia delle caratteristiche ben precise, mantenendole per tutta la durata del romanzo. Non si può dire che l'evoluzione dei personaggi sia inesistente, ma l'autore non la approfondisce a dovere, la rende forzata e quasi priva di fondamento.
Il tema preponderante del romanzo è quello della scrittura. Mi sono ritrovata spesso nelle riflessioni del protagonista, con le sue crisi, i suoi dubbi e le sue certezze. Nonostante ciò, credevo che il libro vertesse di più sulla scrittura, anziché sull'amore. 
La trama è lineare, non priva di colpi di scena finali; inoltre nella narrazione l'autore introduce le storie di altri personaggi che c'entrano indirettamente con la storia dai lui narrata, mere comparse le cui vite non verranno approfondite poiché inutili allo svolgimento della storia. Queste digressioni sono del tutto superflue e finiscono per rallentare la lettura. Personalmente mi hanno esasperata e innervosita a tal punto che ho deciso di saltarle, e non ho affatto perso il filo del discorso, anzi!
"La ragazza di carta" non riesce ad essere un romanzo incisivo né a lasciare il segno nel lettore. L'autore non fa altro che inventarsi coincidenze esasperanti per continuare la storia, ma sono tutti espedienti inutili alla trama, allungano il brodo e sono superflui. Questo romanzo mi è sembrato costruito a tavolino, come fosse un gioco di ragionamento, del tutto privo delle emozioni che può trasmettere la scrittura.
La storia narrata è inverosimile, priva di credibilità; l'autore si è sforzato di creare avventure rocambolesche che a lungo andare risultano forzate. Definirei questo libro come la classica "americanata", tant'è che per tutta la durata del romanzo mi è sembrato di vedere uno di quei film americani assurdi in cui succede di tutto. Uno dei libri di Tom viene pubblicato con un errore di stampa: metà del romanzo è stampato correttamente, il resto delle pagine invece sono del tutto bianche; sorvoliamo sul fatto che questa cosa non sia credibile, visto che di tale libro sono state stampate centomila copie destinate alla vendita (com'è possibile che nessuno se ne sia accorto?). Resasi conto del madornale errore, la casa editrice fa ritirare tutte le copie difettose, ma ne resta in circolazione solo una: Milo e Carole la inseguiranno ai quattro angoli del mondo, colpiti da mille coincidenze e contrattempi. Mi sembra alquanto improbabile che due persone comuni, una delle quali ha perso tutto il denaro che aveva, viaggino in giro per il mondo correndo dietro un libro. Volete un altro esempio dell'assurdità di questo romanzo? Arrivato a Roma per recuperare il suddetto libro, Milo cerca lavoro per una settimana, giusto per pagarsi l'hotel, e lo trova con estrema facilità, come se nulla fosse! Insomma, tutto sembra costruito a favore della trama che Musso ha creato; la stessa Carole è una poliziotta, mestiere che risulterà utile moltissime volte all'interno della storia...
Delle coincidenze improbabili che si susseguono per tutta la durata del romanzo non faccio menzione, perché potrei sfociare in impietosi spoiler.
"La ragazza di carta" si rivolge ad un pubblico femminile, forse le giovani potranno apprezzarlo, sorvolando sui difetti che per me sono stati decisivi nella valutazione e nella godibilità della storia.
Non mi sento di consigliare questo libro, se non a chi legge senza avere grandi pretese, accontentandosi di poco. 

Voi che ne pensate? Lo avete letto?



10 commenti:

  1. Musso come autore lo devo ancora ben inquadrare: alcuni dei suoi libri non mi sono piaciuti un granchè,come l'ultimo uscito Sette anni senza di te, altri invece li ho adorati e La ragazza di carta è tra questi :)

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    1. Io non conosco nient'altro di suo, ma questo non mi ha invogliato a leggere altro dello stesso autore, purtroppo =P

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  2. L'ho letto e non mi è dispiaciuto, sebbene non sia il migliori di Musso, che è un autore che amo :)

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    1. So che sono fuori dal coro, ho letto solo recensioni positive di questo libro. Ma io l'ho trovato insipido, perché l'autore poteva trasmettere emozioni profonde, quelle emozioni che tutti quelli che scrivono possono provare. Ho trovato poco spessore nei personaggi, e questa secondo me è una grande pecca. La storia tutto sommato è carina, lo ammetto, ma poteva essere ridotta della metà per via di tutte le cose futili che Musso ha inserito. Non ho letto altri libri di questo autore, quindi non posso giudicarlo in base ad altro, ma sicuramente in "La ragazza di carta" pensavo di trovare più profondità.

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  3. ho letto altri librii di Musso e nessuno mi ha colpito particolarmente... di questo che hai recensito ne avevo sentito parlare molto bene però... sono un po confusa XD

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    1. Anche io ne avevo sentito parlare benissimo, lo avevo comprato proprio per questo! Comunque se vuoi approfondire ne parliamo via chat o via mail ;)

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  4. ricordo di aver sbirciato questo libro in libreria e di aver pensato la stessa cosa che hai scritto: "tutte le potenzialità per essere originale e diverso dal solito"
    peccato quindi :-(

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    1. Il mio parere non è assoluto, se ti ispirava prendilo, magari se lo trovi in sconto è meglio... chissà che alla fine non ti colpisca, come invece non ha saputo fare con me =) Ognuno ha i suoi gusti, a me non è piaciuto, così come tutti hanno amato "Le nebbie di Avalon" di Marion Zimmer Bradley e "La straniera" di Diana Gabaldon, che per me sono tra i libri peggiori che io abbia letto, quindi figurati un po' xD

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    2. Beh... in genere i tuoi gusti sono precisi ai miei :-D
      E dato che ho una WL più che chilometrica posso anche farne a meno..... non lo leggerò nell'immediato perlomeno!

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  5. Ma è bellissima la nuova grafica!!! *__*
    Sono stata un po' assente, ma ora sono tornata!! :)
    Credo che passerò questo libro!!

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