giovedì 4 giugno 2015

Recensione: "Fiore di fulmine" di Vanessa Roggeri


Bentornate nella mia Foresta Incantata, creature del bosco!
Dopo aver letto "Il cuore selvatico del ginepro" della stessa autrice (la cui recensione trovate qui), ero in fibrillazione per l'uscita di questo nuovo romanzo, non me lo sarei persa per nulla al mondo e non ha deluso le mie aspettative.
Ringrazio immensamente la Garzanti per il graditissimo omaggio e passo a recensirvelo.


Autore: Vanessa Roggeri
Editore: Garzanti
Pagine: 280
Prezzo: 16,40 euro

Trama: È quasi sera, quando all'improvviso il cielo si fa livido mentre enormi nuvole nere galoppano a colorare gli ultimi raggi di sole. Da sempre, la prima cosa da fare è rintanarsi in casa, coprire gli specchi e pregare che il temporale svanisca presto. Eppure la piccola Nora, undici anni e il coraggio più scellerato che la gente di Monte Narba abbia mai visto, non ha nessuna intenzione di mettersi al riparo. Nora vuole sfidare il vento che soffia sempre più forte e correre sulla cima della collina. È appena arrivata sotto una grande quercia quando un fulmine la colpisce sbalzandola lontano, esanime. Per tutto il piccolo villaggio sardo dove è cresciuta la bimba è morta. Ma non è quello il suo destino. Nora riapre i suoi enormi occhi verdi, torna alla vita. Il fulmine le ha lasciato il segno di un fiore rosso sulla pelle bianca e la capacità di vedere quello che gli altri non vedono. Nella sua famiglia nessuno la riconosce più. Non sua madre, con cui amava ricamare la sera alla luce fioca di una candela, né i suoi fratelli, adorati compagni di scorribande nei boschi. C'è un nome per quelle come lei, bidemortos, coloro che parlano con i morti, e tutti ne hanno paura. È diventata una reietta, una maledetta. Nel piccolo paese sardo non c'è più posto per lei. La sua nuova casa è Cagliari, in un convento, dove Nora chiude la sua anima in un guscio di dolore, mentre aspetta invano che qualcuno torni a prenderla. Finché un giorno, una donna vestita di nero, elegante e altera, si staglia sulla soglia del convento. È Donna Trinez, una ricca viscontessa. Lei conosce la storia di Nora e sa cosa significa perdere una parte della propria anima. Per questo ha deciso di aiutarla contro tutte le superstizioni. Perché uno sguardo buono e una carezza possono far rifiorire anche un cuore ferito… Questa è la storia di una scelta difficile che va oltre le decisioni del cuore. È la storia del coraggio di una bambina e della forza di una donna. È la storia di una condanna e della capacità di rinascere alla vita. Dopo Il cuore selvatico del ginepro, strepitoso successo del passaparola per settimane nella classifica dei bestseller, Vanessa Roggeri ci regala un romanzo che ci trascina nella parte più segreta della nostra anima. Quella piena di passione, tormento e voglia di vivere. Ad ogni costo.

Voto:

Recensione:
Dopo aver letto "Il cuore selvatico del ginepro", avevo accolto con entusiasmo la notizia della pubblicazione di un nuovo romanzo di Vanessa Roggeri. Ho atteso con trepidazione il momento fatidico, colma di aspettativa mista al timore di rimanere in qualche modo delusa. La paura della mia delusione non era da attribuirsi alla scarsa fiducia che avevo nella capacità di Vanessa, quanto piuttosto perché, si sa, dopo un esordio col botto come quello avuto per il primo romanzo, è difficile riuscire a conquistare altrettanto il cuore dei lettori.
A lettura conclusa, posso dire con certezza che "Fiore di fulmine" sa tenere testa in modo impeccabile a "Il cuore selvatico del ginepro"; Vanessa Roggeri non delude, tutt'altro, sconvolge!
Già dall'incipit l'autrice ricama la sua storia, catturando inesorabilmente lo sguardo del lettore. Le prime pagine sono intrise ancora del sapore e dei profumi che Vanessa ci aveva fatto assaporare con il primo romanzo, tant'è che il confronto viene spontaneo al lettore. Eppure, se sulle prime la storia della famiglia Musa pare l'eco di quella degli Zara, pian piano l'autrice ci prende per mano e ci conduce in una vicenda tutta nuova, completamente differente da quella che credevamo di conoscere.
Sulle prime verrebbe da dire che quella di "Fiore di fulmine" sarebbe una lettura perfetta per il periodo di fine autunno, quando le giornate si fanno sempre più fredde , umide e piovose e quando si avvicina inesorabilmente la festa di Ognissanti, con i suoi misteri e le sue leggende oscure. Procedendo con la lettura, tuttavia, il lettore si accorgerà che in realtà quella che tiene stretta tra le mani è una storia che celebra la vita e non la morte, una storia di rinascita e speranza, che ben si adatta alle atmosfere primaverili, con i suoi mandorli in fiore e l'aria frizzante e carica di promesse.
La voce viene data, ancora una volta, alle donne, che restano protagoniste indiscusse del romanzo, anche se qui trovano spazio anche figure maschili di notevole importanza.
Lo stile di Vanessa Roggeri colpisce dritto al cuore, con le sue sensazionali descrizioni, l'uso degli aggettivi e un linguaggio che anche questa volta si adatta perfettamente ai personaggi, facendosi ricercato e prezioso, pur restando nella sua sobrietà, esattamente come i ricami e la personalità della protagonista, Nora. Ancora una volta, non so spiegarmi perché, la potenza narrativa di questa autrice mi rimanda alla mente i grandi classici, tant'è che per le sue atmosfere e un po' anche per le vicende descritte e la caratterizzazione del personaggio di Nora mi ha ricordato vagamente "Jane Eyre" di Charlotte Bronte, che adoro con tutta me stessa.
Per gran parte della durata del romanzo non accade nulla di eclatante, se non a partire dalla metà, eppure difficilmente si riesce a staccare lo sguardo dalle pagine scritte da Vanessa. La storia si spiega agli occhi del lettore come il disegno di un arazzo dai toni delicati, non è difficile immaginare ogni singola parola scritta da Vanessa come fosse l'immagine di un film o, meglio, di un ricordo sepolto nei meandri della nostra mente. E' questa la magia di questa autrice italiana, e che orgoglio nel poter affermare che gli scrittori nostrani nulla hanno da invidiare a quelli stranieri! Vanessa Roggeri, con le sue parole e il suo stile indimenticabile riesce a trasportarci in epoche lontane, a mostrarci coi toni sbiaditi di una vecchia fotografia le immagini di storie magiche e reali al tempo stesso, in cui ognuno dei suoi lettori potrà facilmente identificarsi ed emozionarsi.
Anche in "Fiore di Fulmine" i personaggi sono semplicemente indimenticabili. Come non restare incantati da Nora, dal suo coraggio e dalla sua nobiltà d'animo? Un fulmine ha cambiato per sempre la sua vita, disegnandole un fiore scarlatto sulla pelle e raggelandola nei sentimenti, eppure dal gelo dell'inverno la vita rinasce e rifiorisce, e anche Nora saprà riscattarsi dal suo passato per mettere fiori in primavera. Nora è una bidemortos: è resuscitata dalla tomba, ereditando dal regno infero un dono prezioso e pericoloso al tempo stesso, quello di vedere le anime dei trapassati. Questo le ha causato immense sofferenze, allontanandola da chi aveva di più caro al mondo, la madre e i fratelli. Non ha nessuno su cui contare, né carezze da ricevere nel momento del bisogno, eppure Nora è attaccata alla vita come l'edera all'albero e l'edera, si sa, cresce all'ombra ma cerca costantemente la luce.
Poi c'è donna Trinez, seconda protagonista del romanzo, che in comune con Nora ha la nobiltà d'animo e il dolore con il quale ha serrato il suo cuore. Attraverso la penna della Roggeri conosceremo anche Palmira, la cui malsana gelosia e l'invidia sfacciata colpiranno il lettore in pieno volto, non risparmiando Nora e mettendole i bastoni tra le ruote, e poi le due serve alleate di Nora, l'esuberante e sorridente Annica e Giusta, brontolona e materna.
Tra i personaggi maschili di spicco invece ci sono Gabriele e Giaime, fratelli diversi nel temperamento eppure così simili nei sentimenti, e poi Mariano, dalla personalità ambigua.
In questa storia l'autrice inserisce un ingrediente che ho molto gradito, quello dell'occultismo e, nella fattispecie, dello spiritismo. Esattamente come è successo per "Il cuore selvatico del ginepro", anche "Fiore di fulmine" ha saputo coinvolgere ogni fibra del mio essere, sembra che Vanessa riesca a toccare proprio i punti giusti del mio animo, là dove risiedono pensieri profondi e importanti, credenze tramandatemi dal mio albero genealogico... poiché io ho alcune delle mie radici in quella terra aspra di cui Vanessa sa parlare così bene: la Sardegna. Grazie alla sua penna, posso conoscere meglio questa regione, che per me ha vissuto per lungo tempo solo attraverso gli sporadici racconti di mio nonno.
"Fiore di fulmine" è un romanzo che sa affascinare, dunque, non solo per i personaggi e lo stile di Vanessa Roggeri, ma anche per i temi trattati al suo interno. Ancora una volta la famiglia si dimostra essere il perno attorno a cui ruotano tutte le vicende. L'autrice ci dimostra come spesso la nostra vera famiglia non sia quella in cui nasciamo, ma una nuova, incontrata per caso o per volere del destino. E' chiaro che gli affetti siano molto cari a Vanessa, forse per questo riesce a descriverli con tale maestria.
L'amore, scandagliato nelle sue diverse forme, è un altro dei temi fondamentali del romanzo: quello materno, quello coniugale, quello che lega due persone con un filo indissolubile, e poi ancora quello malsano e patologico, quello fraterno e quello semplice e naturale per la vita.
Il tema del diverso è ancora presente in questo romanzo, anche se non come in "Il cuore selvatico del ginepro". "Fiore di fulmine" è una storia di redenzione, di coraggio e di dolore, quello che Vanessa ha scritto è un romanzo intriso di mistero, ricco di colpi di scena e dalle descrizioni così vivide che sarà doloroso uscirne e abbandonarne le pagine una volta concluso.
Adoro il modo di scrivere di quest'autrice, che da oggi si guadagnerà sicuramente un posticino tutto suo nella classifica dei miei preferiti, perchè i suoi libri sono sconvolgenti come una forza della natura, delicati come un ricamo ed evocativi come un ricordo. 
A chi consiglio "Fiore di fulmine"? A chi desidera godersi una storia insolita, a chi vuole provare brividi lungo la spina dorsale per le vicende in esso narrate, a chi ama le storie di fantasmi, oppure semplicemente a chi vuole godersi una lettura al caldo tepore di questa primavera ormai alla fine. Insomma, non ve ne pentirete!

Voi che ne pensate? Lo avete letto?



4 commenti:

  1. Accidenti!! Mi sa che quasi quasi cambio idea e gli do una possibilità!

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    1. E' un genere particolare, ma a me affascina tantissimo! Se lo leggi fammi sapere =D

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  2. Lo comprerò sicuramente, adesso mi ispira ancora di più! :)

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