mercoledì 25 marzo 2015

Recensione: "Antichi sentieri" di Vera Lorenzi


Bentornate nella mia Foresta Incantata, creature del bosco!
Il libro che passo a presentarvi è ambientato nell'entroterra del ponente ligure, una zona che conosco molto bene poiché abito proprio lì vicino. E' stato un piacere scoprire questo romanzo alle bancarelle di scambio libri nella mia città, non ho esitato a prenderlo e ora passo a recensirvelo.


Autore: Vera Lorenzi
Editore: Atene Edizioni
Pagine: 242
Prezzo: 15,00 euro

Trama: Questa è la storia di Dasia, la prima profetessa del Dio Unico e fondatrice di Dolceacqua. Le radici del popolo ligure vanno oltre quelle cristiane e affondano nel culto della Dea Madre e della Madre Terra già dall'alba della nostra civiltà. Questa è una storia inventata che però tiene conto dei ritrovamenti archeologici. Le narrazioni e i racconti ci sono pervenuti sino ai nostri giorni mediante la tradizione orale. La datazione dei fatti e l'accostamento con i personaggi storici non rispetta l'esatta cronologia. I tempi sono stati notevolmente ravvicinati per consentire al lettore una narrazione creativa.

Voto:
Recensione:
Alcuni libri si incontrano per caso (o forse no), inaspettatamente, e in modo altrettante inaspettato sanno entrare dentro di noi e venire in nostro soccorso in determinati momenti della nostra vita. "Antichi sentieri" è uno di questi libri, trovato per caso alla bancarella di scambio libri della mia città. Non ho esitato a portarlo a casa e, sebbene non sia un romanzo particolarmente bello o emozionante, ha saputo lasciarmi qualcosa, ma andiamo con ordine.
La prima pecca di questo romanzo è la veste editoriale in cui è presentato: l'edizione è poco curata, a mio parere, purtroppo ho trovato fastidiosi errori lungo il testo, soprattutto di punteggiatura (ci sono davvero una marea di virgole!) e sono riuscita a trovare addirittura un capitolo copiato per ben due volte. In copertina la trama è praticamente assente, cosa che non invoglia a comprarlo, il che va a discapito dell'autrice purtroppo.
Detto questo, passo a presentarvi la storia narrata tra le pagine di questo romanzo.
Dasia ha dodici anni e vive con la sua tribù in un villaggio a Cima d'Aurìn, nell'entroterra ligure di ponente. Siamo ai tempi dei Romani, e i Liguri Montani veneravano ancora la Dea Madre e il Dio Sole, creatori di tutte le cose e della vita. Un giorno il padre di Dasia decide di mandarla presso l'abitazione di una maga, la Sagana, per iniziarla alle arti magiche. E' così che la ragazza lascia a malincuore i suoi cari per intraprendere una nuova vita, più spirituale, a contatto con la natura e con gli spiriti che la popolano. Grazie agli insegnamenti della Sagana, Dasia imparerà a badare a se stessa, rafforzerà il suo carattere diventando decisa e determinata, ma soprattutto diverrà una sacerdotessa. Tornerà dunque nella sua tribù, cresciuta e guidata dall'amore per il suo popolo e per quella nuova divinità che le parla e che attraverso di lei esprime al mondo i suoi voleri.
La storia è narrata in modo troppo blando, spesso poco emozionale. Non ci si affeziona facilmente ai personaggi, succede tutto troppo in fretta, in tempi notevolmente ristretti. Più di una volta ho avuto la sensazione di leggere un saggio e non un romanzo, complice anche la povertà di dialoghi. Il linguaggio usato dall'autrice è spesso troppo formale, il carattere documentario dell'opera si nota, e questo di per sé non è un difetto, ma l'intento didascalico dell'autrice doveva essere amalgamato meglio alla narrazione. Si ha l'impressione che le vicende di Dasia siano solo un contorno alla narrazione e, da protagonista, la ragazza finisce per passare in secondo piano. A volte mi è sembrato di leggere un libro di storia per via dell'elenco che l'autrice fa dell'antica società dei Liguri Montani e delle battaglie contro i Romani; queste ultime in particolare sono state raccontate in modo quasi frettoloso, le ho trovate narrate da un punto di vista troppo esterno e poco coinvolgente.
Mi è piaciuta molto, invece, la prima metà del romanzo, quella in cui Dasia compie il suo apprendistato. In questa parte vengono affrontati temi importanti e l'autrice offre diversi spunti di riflessione al lettore. Dasia, infatti, pratica quella che oggi riteniamo "magia", ma che in realtà è una spiritualità profonda e spesso mal giudicata. Quello che Vera Lorenzi ci trasmette in questo libro sono le nostre radici spirituali, riportandoci a un rapporto puro, semplice e amorevole con la natura e i suoi abitanti.
Dasia impara, attraverso la meditazione, a comunicare con gli spiriti degli antenati, con gli animali e a trovare il suo posto nella vita. A nostra volta, noi avremmo molto da imparare da lei e dalla Sagana.
Vera Lorenzi ci dà l'opportunità di pensare al nostro passato di uomini, di rivedere alcuni eventi storici e religiosi sotto una luce diversa, insegnandoci la tolleranza, l'amore verso il prossimo e verso quel grande spirito, quella scintilla divina che permea in tutte le cose e di cui noi stessi siamo portatori.
"Antichi sentieri" è un romanzo interessante, l'ho sentito molto vicino al mio sentire e mi sono sentita coinvolta durante la lettura perché alcuni temi in esso toccati mi stanno molto a cuore, tuttavia avrei preferito che venisse approfondito meglio, con più cura per i particolari e per la storia di Dasia.
Lo consiglio a chi si appassiona di antiche religioni, a chi ha voglia di fare un tuffo nel passato e a chi si sente vicino alla spiritualità pagana, lo consiglio anche a chi ama la natura e la storia delle antiche civiltà, o a chi semplicemente vuole leggere qualcosa che offra spunti di riflessione spirituali.

Voi che ne pensate? Lo avete letto?



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