giovedì 10 luglio 2014

Il Gufo Postino # 58


Bentornati in questa Foresta Incanta, creature del bosco!
Torno sul blog con questa rubrica, che altro non è che la mia versione di "In my mailbox". Per chi ancora non la conoscesse, ecco di cosa si tratta: il Gufo Postino consiste nel presentare i libri acquistati, regalati, prestati o ricevuti.... per rendere più accattivante la presentazione, io e la mia sorellina Yvaine del blog Il Pozzo dei Sussurri abbiamo pensato di lasciarvi, insieme alla trama, anche l'incipit dei libri in questione, di modo da darvi un piccolo assaggino ^^ La rubrica verrà postata da me il giovedì, ovviamente i giovedì in cui il Gufo Postino mi avrà mandato qualcosa =)

Come sapete, ho diversi arretrati, devo ancora finire di presentarvi i libri acquistati al Salone Internazionale del Libro di Torino, quindi rimedio subito!


Trama
Tutto inizia con un messaggio lasciato dentro un libro da una ragazza. Un compagno di scuola lo trova e i due cominciano a scriversi senza incontrarsi mai. Non si firmano neppure con i loro veri nomi, ma come Una e Dan, i protagonisti del libro. Anche se non si riconoscono, forse si vedono tutti i giorni. È Una la rossa che sorride come se si fosse appena ricordata qualcosa di buffo? È Dan il biondino con gli occhi verdi da gatto che vedono dentro le persone? I due ragazzi cercano di scoprirsi attraverso quello che si scrivono, si punzecchiano, flirtano, e si rivelano uno all'altra come forse non sarebbero mai riusciti a fare di persona. A poco a poco, però, dalle loro parole emerge una realtà sempre pili strana e inquietante. Dove si trovano davvero Dan e Una? Che posto è l'Istituto che frequentano insieme a migliaia di altri ragazzi? Si tratta di un collegio? Di una scuola speciale? Di un riformatorio? E perché tutti i giorni devono prendere una medicina che cancella i loro ricordi? Dan e Una continuano a scriversi e a registrare tutto, finché la realtà, più cruda e feroce di qualsiasi storia nei libri, irrompe nelle loro vite e li costringe a uscire allo scoperto.
Attuale, vivo, emozionante, Piccole Donne, scritto più di cento anni fa, è un indimenticabile romanzo di formazione, capace di occupare ancora oggi uno spazio speciale nel cuore delle ragazze.

Incipit:
Ciao, chiunque tu sia! Ti avviso che questo non è un messaggio misterioso scritto in codice, è un'offerta di amicizia. Oggi la biblioteca è così vuota che mi sembra di sentire l'eco quando volto le pagine del libro di matematica... chissà dove se ne sono andati tutti. Sto cercando di risolvere un problema difficilissimo, ma non ci riesco, così ho strappato un foglio a quadretti dal quaderno e ti ho scritto. E' un esperimento. Vediamo se funziona.




Trama:
Quando Lucy Snowe ottiene il posto di istitutrice in un collegio femminile in Belgio, per la prima volta la fortuna sembra sorriderle. Orfana e indigente, timida e sgraziata, per la ragazza quel trasferimento oltremanica è l’occasione per lasciarsi i grigi sobborghi inglesi alle spalle e ricominciare da zero. Ma iniziare una nuova vita non è un’impresa da poco: arrivata a Villette – città immaginaria plasmata da Charlotte Brontë sul modello di Bruxelles –, in un ambiente che le è estraneo, senza parenti né amici, Lucy ci mette del tempo a superare l’iniziale spaesamento e a prendere in mano le redini della propria esistenza. Grazie alla propria forza di carattere, la giovane riesce a guadagnarsi la stima dell’autoritaria direttrice del collegio, Madame Beck, e a entrare in confidenza con suo cugino, il professor Paul Emanuel, un uomo gentile e brillante ma poco portato per la vita mondana a causa del suo temperamento focoso. E proprio nel momento in cui tra i due sembra essere scoccata la scintilla di un’intensa e tormentata storia d’amore, arriva a Villette John Bretton, affascinante amico d’infanzia di Lucy, che costringerà la ragazza a fare i conti con i dubbi e le scelte che s’impongono a ciascuno di noi quando cerca il proprio posto nel mondo.

Incipit
La mia madrina viveva in una bella casa nell'antica e tranquilla città di Bretton. La famiglia di suo marito vi risiedeva da generazioni e, anzi, ne portava il nome - Bretton di Bretton -, non so se in ragione di una coincidenza o del fatto che qualche remoto antenato fosse stato personaggio di tale importanza da dover lasciare il proprio nome al luogo da lui abitato.



Trama:
Prima di scrivere, mi ritiro nel mio tempio segreto per meditare: è un bosco di alberi vecchi, abitato da spiriti antichi che ogni tanto escono dai tronchi e dalle pietre. È un luogo dove regna il silenzio, dove lame di luce tagliano l'ombra cupa del sottobosco e creano atmosfere magiche. Ieri, l'Entità selvaggia del tempio mi ha detto che devo fare qualcosa per svelare i segreti dei boschi a chi è disposto ad ascoltare. Mi ha confidato che sono ancora molte le persone che amano e rispettano gli abitanti della Natura. Dopo tre libri scritti per raccontare le brutalità dell'uomo verso gli animali, dopo tanti racconti con i quali ho svelato la sadica violenza di cui sono capaci certi individui, credo sia giunto il momento di parlare della paite magica dei boschi e delle montagne, quella più bella. È venuto il tempo di riscoprire la Natura e i suoi insegnamenti. Chiunque tu sia, se avrai la pazienza di seguirmi, ti presterò i miei occhi e la mia esperienza per condurti nel magico territorio della vita selvaggia, dove il Bosco di Alberi Vecchi svela i suoi antichi segreti.

Incipit:
C'è stato un tempo in cui l'uomo comunicava con gli animali e gli alberi selvatici: lui stesso era un essere selvatico che sapeva ascoltare e interpretare i segni della Natura. Oggi, invece, egli ha ripudiato le sue origini, si è addomesticato e messo in gabbia da solo. Si è chiuso dietro le mura delle città, ha perso lo stupore per la bellezza e non crede più alle magie dei boschi, né ai misteri delle montagne.


Trama:
"Hakawati. Il cantore di storie" di Rabih Alameddine è un caso letterario: sia perché l'autore, giordano, di origine libanese apre una finestra su un mondo problematico; sia perché, mantenendo un alto livello di qualità letteraria, Alameddine, al suo terzo romanzo, riesce a mettere a confronto l'arte dello storytelling di tradizione araba con la cultura americana che il protagonista e l'autore hanno assorbito per molti anni. Nel romanzo, il protagonista, Osama al-Kharrat, lascia nel 2003 gli Stati Uniti, dove vive da tempo, per recarsi al capezzale del padre a Beirut. E se scopre la sua città natale irrimediabilmente cambiata, trova invece intatti gli affetti famigliari e il modo di comunicarli attraverso le storie. Cantastorie di professione era infatti il nonno di Osama, e le avventure del suo arrivo in Libano dalla Turchia si mescolano a quelle dei principi delle Crociate come pure ai pettegolezzi della vita di tutti i giorni.

Incipit:
Ascoltami. Sarò il tuo dio, se me lo concedi. Ti voglio condurre in un viaggio al di là di ogni immaginazione. Ti voglio raccontare una storia. In un tempo passato e in un'epoca antica, in una terra molto lontana, viveva un emiro. Abitava in una città bellissima, piena di alberi rigogliosi e fontane gorgoglianti, il cui suono cullava di notte il sonno dei suoi abitanti.



Voi che ne pensate?  Li conoscete? 

6 commenti:

  1. Io non li conoscevo, ma l'incipit dell'ultimo mi ha stregata!

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    1. Ha stregato anche me! Lo volevo da due anni, alla fine sono riuscita a comprarlo ;)

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  2. Oh "Cuori di carta" *__*
    Che libro carino, hai fatto bene a comprarlo, a me è piaciuto molto, anche se è una lettura semplice!
    "Villette" mi ispira, ma per ora ho ancora il mio bel carico di classici da smaltire durante l'anno... e sono anche in arretratoooooooo!!!

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    1. "Cuori di Carta" lo avevo scoperto proprio grazie a te! Avevi qualche dubbio? ;) adesso non vedo l'ora di leggerlo! =D
      "Villette" è di Charlotte Bronte, non potevo non averlo, avendo adorato "Jane Eyre". Sono molto curiosa di leggerlo, perché dicono sia il suo romanzo migliore! Ti farò sapere ;)

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  3. Conosco Cuori di Carta e con quell'incipit mi hai fatto rivenire nostalgia di quel libro! ^-^ E' stata una lettura davvero piacevole!^^ Hakawati. Il cantore di storie mi incuriosisce molto, anche perché l'incipit ispira!**

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  4. Ciao
    no non li conosco questi libri. Mi attira molto: I segreti del bosco.

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