lunedì 2 maggio 2016

Recensione: "Olga di carta" di Elisabetta Gnone


Bentornate sull'Albero, mie care mele!
Mi scuso per le lunghe assenze di queste settimane e ne approfitto per scusarmi anche se non ho risposto ai vostri ultimi commenti e alle mail, ma ho iniziato a lavorare, e il tempo è davvero pochissimo, per cui spesso non accendo neanche il pc.
Oggi vi ripropongo la recensione di "Olga di carta" di Elisabetta Gnone, pubblicata qualche settimana fa sul mio secondo blog, Soni di Carta.
Nel frattempo, spero di riuscire a pubblicare nuovi post molto presto!


Titolo: Olga di carta. Il viaggio straordinario
Autore: Elisabetta Gnone
Editore: Salani
Pagine: 298
Prezzo: 14,90 euro

Trama: Olga Papel è una ragazzina esile come un ramoscello e ha una dote speciale: sa raccontare incredibili storie, che dice d'aver vissuto personalmente e in cui può capitare che un tasso sappia parlare, un coniglio faccia il barcaiolo e un orso voglia essere sarto. Vero? Falso? La saggia Tomeo, barbiera del villaggio sostiene che Olga crei le sue storie intorno ai fantasmi dell'infanzia, intrappolandoli in mondi chiusi perché non facciano più paura. Per questo i racconti di Olga hanno tanto successo: perché sconfiggono mostri che in realtà spaventano tutti, piccoli e grandi. Un giorno, per consolare il suo amico Bruco, dal carattere fragile, Olga decide di raccontargli la storia della bambina di carta che un giorno partì dal suo villaggio per andare a chiedere alla maga Ausolia di essere trasformata in una bambina normale, di carne e ossa. Il viaggio fu lungo e avventuroso: s'imbatté in un venditore di tracce, prese un passaggio da un ragazzo che viveva a bordo di una mongolfiera e da un altro che attraversava il mare remando. Più volte rischiò la vita, si perse, ma fu trovata da un circo. E quando infine trovò la maga, solo allora la bambina di carta comprese quante cose fosse riuscita a fare...

Voto:



Recensione:
Ci sono piccoli libri che lasciano grandi emozioni nel cuore, una volta conclusi. Ci sono romanzi che possono essere letti a tutte le età, perché hanno sempre un messaggio da trasmettere, attuale e mai banale. Olga di carta di Elisabetta Gnone è questo e molto altro ancora.
Non sapevo bene cosa aspettarmi da questa storia, la trama e la copertina mi attiravano, ma ero rimasta delusa dal primo volume della saga di Fairy Oak - Il segreto delle gemelle, per cui il mio approccio con il nuovo lavoro della Gnone è stato un tentativo di "riappacificarmi" con l'autrice, se così si può dire.
Olga di carta si è dimostrato un piccolo gioiello, che custodirò gelosamente sugli scaffali della mia libreria.

"Il segreto è nella carta. [...] A osservarla bene, ogni carta mostra la sua fibra, che è molto più forte di quanto si creda! Però è anche flessibile e leggera, facile da modellare. Non c'è niente che non si possa fare con la carta, bisogna solo conoscerla e fidarsi di lei."

Fin dalle prime pagine il lettore viene rapito dallo stile dell'autrice, fresco e leggero, fantasioso ed evocativo. L'inizio di questa storia mi ha ricordato un altro romanzo che ho amato a dismisura, e cioè Momo di Michael Ende. Cos'hanno in comune Momo e Olga? Quasi nulla, se non il fatto che riescono entrambe ad attirare l'attenzione di tutti, grandi e piccini, per due doti diametralmente opposte: Momo sa ascoltare, mentre Olga sa raccontare. La naturalezza e la semplicità con cui queste due protagoniste intrattengono i loro compaesani le ha rese simili ai miei occhi di lettrice, ma Olga somiglia molto anche a un altro personaggio di carta e inchiostro... sto parlando di Jacques Papier del romanzo di Michelle Cuevas, ma prima di rivelarvi il motivo di questa somiglianza, devo parlarvi di lei, Olga, di chi altrimenti?
Nelle pagine di Elisabetta Gnone ritroviamo due storie che si svolgono parallele e che, talvolta, sembrano sovrapporsi. Protagoniste del romanzo sono Olga Papel, ragazzina  fantasiosa, dolce e instancabile narratrice, e Olga di carta, la sua omonima di cui la piccola Papel racconta le avventure.
Tutti gli abitanti di Balicò si riuniscono per ascoltare le storie di Olga, alcuni si nascondono dietro i cespugli, per non farsi scoprire ad ascoltare le favole di una bambina, altri sanno di addormentarsi nel bel mezzo della narrazione, per cui richiedono di essere svegliati per non perdersi il gran finale... insomma, Olga con la sua capacità di intrattenimento sa tenere sul filo del rasoio tutto il paese, chi più chi meno, e davanti alle sue storie anche chi era nemico diventa amico per un attimo, pronto a calarsi nei panni della bimba di carta protagonista della storia che Olga racconta.
Perché Olga di carta attira l'attenzione di tutti, però? Forse perché, come hanno fatto notare nella sinossi del romanzo, Olga sa fare breccia nel cuore di ognuno di noi, con i suoi piccoli, grandi drammi, che sono stati anche i nostri (e lo sono ancora!).

"Una bambina che ha scoperto come vincere la paura" diceva (di lei) la saggia Tomeo [...]
"Paura di cosa?" le chiedevano gli altri.
"Dei mostri che mette nelle sue storie e dei quali noi tutti abbiamo paura!"

Pur di non essere più diversa, fragile, vulnerabile e insignificante, Olga di carta intraprende un viaggio, che è anche il nostro, alla ricerca di qualcuno che possa renderla una persona migliore.
Ma, infine, troverà quello che cercava all'inizio della sua avventura? La strada è irta di pericoli, gli insegnamenti sono sempre dietro l'angolo e nessuno può sapere dove i passi di Olga la (e ci) condurranno, ma una cosa è certa: chi viaggia non torna mai a casa uguale a come era partito, ne tornerà con un bagaglio più carico e ricco di prima. Ecco come ci sentiremo a lettura conclusa.
Lungo la strada verso la realizzazione del suo più grande desiderio, quello di diventare una bambina normale, in carne e ossa, Olga fa gli incontri più disparati: un tasso brontolone, un bambino che vive su una mongolfiera senza mai toccare terra (e in questo mi ha ricordato con tenerezza Il barone rampante di Italo Calvino), un cercatore di tracce, l'allegra compagnia di un circo... Da ogni incontro che farà, Olga imparerà qualcosa, anche se in un primo momento non darà peso a ciò che i suoi amici avranno da trasmetterle e, forse, neppure noi. E' questa la magia di Olga di carta: si presenta come una favola, ci avvolge e ci culla in modo materno, con delicatezza, ma sul finale spiazza e sorprende per la sua profondità. E allora, quella che si era presentata come una storia leggera, dolce e spensierata, si trasforma in un insegnamento sempre attuale, perché chi, in fondo, non si è sentito almeno una volta nella vita fragile, diverso, inadeguato proprio come Olga?
La storia di Elisabetta Gnone è un origami: ogni piega nasconde qualcosa, un perché, e tutte le pieghe del foglio nell'insieme danno vita a una creatura meravigliosa, semplice e unica nel suo genere.
La cosa che più mi ha sorpresa durante la lettura del libro è che dietro ogni episodio e ogni pagina si nasconde qualcosa di più, un messaggio tra le righe che gli animi più sensibili non faticheranno a riconoscere. Tramite la storia che Olga racconta agli abitanti di Balicò, la bambina lascia emergere le sue paure, lascia che il dolore fluisca attraverso di lei per parlare di ciò che le fa più male. La sua Olga di carta le permette di esprimere tutti i sentimenti che tiene celati nel cuore e che, con la voce di un personaggio inventato, sono più facili da tirare fuori. 

Questa è una storia vera. 
E' la storia di quando l'orso [...] mi ha tagliata in due e l'Omino a molla mi ha riattaccata con lo scotch [...] ma io dico che quando ti tagliano in due ci vuole qualcosa di forte per tenerti insieme."

Olga di carta, dunque, si presenta davvero complesso, ha una forte valenza metaforica. Tra le tematiche affrontate ritroviamo la diversità, l'amicizia, il saper trovare un posto adatto a noi nel mondo, la famiglia, la perdita, il dolore, la fantasia, l'umiltà...
Olga e Jacques Papier, sebbene appartengano a storie diverse, sono accomunati dal desiderio di cambiare, di essere diversi da quello che sono e di diventare "normali". Ma cosa è normale, in fondo? Cosa significa essere speciali? Sono lezioni che entrambi i protagonisti di questi due romanzi per ragazzi impareranno nel loro fantastico viaggio verso la realizzazione personale, e noi impareremo con loro.

"Cosa dovresti dire, tu, di me, che sono così..."
"Così?"
"Be'... [...] diversa!"
"Siamo tutti diversi in questo mondo" disse Melo. Poi precisò: "Da vicino, perché da lontano, invece, siamo tutti uguali."

Qual è la tua dote? Esiste un'altra persona al mondo come te? Sono queste le domande che vengono poste a Olga di carta durante tutta la narrazione. La bambina troverà le risposte, e voi?

2 commenti:

  1. Ne sento parlare solo bene, eppure non riesco proprio a convincermi a prenderlo!

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  2. Ciao
    ho letto questo libro e mi è piaciuto molto. Una bella storia e le illustrazioni sono splendide.

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