Ecco, nel titolo vi ho già rivelato che questo post sarà terribilmente noioso per chi non si interessa alla vita di una perfetta sconosciuta, ma io ho comunque voglia di scrivere qualcosa e di dedicare un po' di tempo e un po' di spazio con i deliri della mia mente così incostante, così tremendamente piena e affollata che io stessa stento a dividere tutte le voci delle persone che la occupano deliberatamente e a sciogliere la matassa intricatissima dei miei pensieri.
Santo Cielo, cominciamo bene! Una frase di ben nove righe come incipit... niente male, non vi pare? O.o
Tutto questo per dire che ho proprio voglia di scrivere qualcosa, visto che considero questo blog come se fosse un diario-raccogli-pensieri.
Come avevo già annunciato qualche post fa, è un periodo abbastanza pieno. Ma questo lo saprete già, e non intendo tediarvi oltremodo con queste cose.
Lo studio mi sta uccidendo, fra pochi giorni dovrò sostenere un esame che non sono neppure sicura di passare, visto che sto ancora studiando come una pazza per scalare in pochissimo tempo la vetta della conoscenza... ma ahimè non ne raggiungerò mai la cima, e di questo devo proprio rassegnarmi.
Prima di tutto perchè l'esame che dovrò dare non riguarda certo tutto il Sapere, e poi perchè la materia di studio in questione mi sta facendo sentire terribilmente piccola a confronto di tutto quello che potrei conoscere!
Sì, lo studio mi fa questo strano effetto, forse è uno dei suoi effetti collaterali, ma sul foglietto illustrativo non c'era scritto quando ho deciso di intraprendere questo cammino...
Fatto sta che quando studio inizio a sentire una sete di conoscenza impossibile da calmare, mi viene voglia di approfondire, e approfondire e ancora approfondire e inesorabilmente finisco per perdermi in un labirinto senza uscita. E' questo il motivo per cui mi ci vuole un sacco di tempo per preparare un esame: mi perdo negli approfondimenti degli approfondimenti, è davvero assurda come cosa!
Tuttavia non posso farne a meno, proprio perchè ho voglia di scavare a fondo, così tanto da graffiarmi le mani, per trovare quell'acqua che, almeno per un po', potrebbe dissetare la mia arida gola. Adoro perdermi nelle ricerche sfrenate sul web, ancora meglio se si tratta di libri polverosi presi da uno scaffale a caso di una biblioteca in un giorno qualsiasi di pioggia o di sole, non ha importanza, purchè abbastanza noioso da potermi permettere di gioire ancora di più del fatto che ho potuto migliorare quella stessa giornata con un semplice libro fatto di carta, profumi e pensieri. Adoro fantasticare e immaginarmi nei panni di una nuova Indiana Jones al femminile, con il mio bel berretto da esploratrice, a mo' di Jane (la moglie di Tarzan per intenderci), e andare alla scoperta del mondo, dei suoi misteri e segreti.
Ah, come mi piacerebbe poterlo fare! Basti pensare che un giorno dello scorso inverno, annoiata e non sapendo cosa fare, decisi di andare a fare un giro nella biblioteca della città in cui studio. Girovagai per gli scaffali senza una meta precisa, alla ricerca di qualcosa di indefinito, seguendo la voce che i libri mi sussurravano (ok, non prendetemi per pazza o visionaria, ma chi ama leggere quanto me sa bene che ogni libro ha la capacità di attrarre a sè il primo lettore che incappa nella sua rete). Cercavo un libro di mistero. Lo trovai e trascorsi ore a leggerlo seduta ad un tavolo, annotando appunti su un quaderno finchè la biblioteca non chiuse e io dovetti tornare a casa... ma il libro che avevo trovato me lo portai dietro, chiedendolo in prestito. Inutile dirvi che a casa, nella mia stanza, non c'era la stessa atmosfera arcana che respiravo in biblioteca...
Per rimanere in tema libri, ho avuto modo negli ultimi giorni di poter modificare alcune parti del libro che sto scrivendo. Mi stupisco sempre di più di come questo libro stia crescendo piano piano, e non parlo del volume delle sue pagine, beninteso. Sto parlando della sua 'crescita intrinseca'. La crescita della sua storia. Quasi mi commuove rileggerlo, se ripenso a quante cose sono cambiate da quel giorno in cui cominciai a scriverlo. Sono cambiate anche le aspettative, così come i personaggi e la storia iniziale che avevo pensato. Si può dire che sia letteralmente cresciuto con me... ho buttato giù le primissime idee all'età di 17 anni e adesso ne ho 21. Quattro anni sono tanti, sì, ma ho scritto ancora troppo poco (circa 200 pagine di libro e un quadernone ad anelli colmo di appunti e disegni). Ho dovuto modificare a più riprese la storia, che inizialmente non mi soddisfava a pieno, l'ho abbandonata per quasi due anni e alla fine, quest'estate, mi sono decisa a riprenderla e a portarla avanti. Tuttavia non mi sento la creatrice di questa storia, anzi, mi sento parte di essa, quasi come se io stessa potessi vivere le storie che racconto insieme ai personaggi. Molte volte chiedendo consiglio a persone a me vicine per delle cose che riguardano il mio libro mi viene chiesto se ho in mente cosa succederà più avanti, oppure perchè ho scritto una cosa piuttosto di un'altra. E allora rispondo che la storia prende forma da sè, come se i personaggi che ho 'creato' mi comunicassero le loro avventure chiedendomi di riportarle su carta. E' come se quei personaggi esistessero veramente da qualche parte, è una sensazione strana da spiegare, ma forse potrà comprenderla meglio chi, come me, ha letto la trilogia di "Cuore d'Inchiostro" di Cornelia Funke (se vi interessa la recensione, potete trovarla nel mio post La Trilogia del Mondo d'Inchiostro). Sono terribilmente affezionata a quei personaggi, partoriti dalla mia mente, così vivi, così simili a quello che sono stata, che sono diventata e che vorrei essere in futuro. Amo questa storia come non ho mai amato nessun libro scritto di mio pungo prima di esso... sì, ne avevo iniziati almeno tre, ma tutti hanno finito per essere infantili a causa della mia giovane ed immatura età oppure insoddisfacenti per mancanza di ispirazione.
Dopo avermi annoiato abbastanza con i miei pensieri e strambi entusiasmi, vi saluto, con la speranza che in questo blog e in questo post qualcuno possa ritrovarsi...
Un saluto a tutti, miei cari seguitori! E vi prego di perdonarmi se nei prossimi giorni sarò assente, ma il dovere e il sapere mi chiamano!