lunedì 6 giugno 2016

Recensione: "Strane creature" di Tracy Chevalier


Bentornate sull'Albero, mie care mele!
Oggi vi propongo la recensione di un romanzo che mi ha sorpresa a suo modo e che ha saputo insegnarmi e trasmettermi qualcosa. Se anche voi l'avete letto, lasciatemi i vostri pareri in un commento =)


Titolo: Strane creature
Autore: Tracy Chevalier
Editore: Neri Pozza Editore
Pagine: 287
Prezzo: 9,00 euro

Trama: È il 1811 a Lyme, un piccolo villaggio del Sussex. Un giorno sbarcano nel villaggio le sorelle Philpot. Vengono da Londra, sono eleganti, vestite alla moda, sono bizzarre creature per gli abitanti di quella costa spazzata dal vento. Margaret, diciotto anni, riccioli neri e braccia ben tornite, sorprende costantemente tutti coi suoi turbanti verdolini sconosciuti alle ragazze di Lyme, che se ne vanno in giro ancora con grevi vestiti stile impero. Louise, meravigliosi occhi grigi e grandi mani, coltiva una passione per la botanica che è incomprensibile in quel piccolo mondo dove alle donne è dato solo di maritarsi e accudire i figli. Ma è soprattutto Elizabeth, la più grande delle Philpot, a costituire un'eccentrica figura in quel paesino sperduto sulla costa. Ha venticinque anni. Dovrebbe comportarsi come una sfortunata zitella per l'età che ha e l'aspetto severo che si ritrova, ma se ne va in giro come una persona orgogliosamente libera e istruita che non si cura affatto di civettare con gli uomini. In paese ha stretto amicizia con Mary Anning, la figlia dell'ebanista. Quand'era poco più che una poppante, Mary è stata colpita da un fulmine. La donna che la teneva fra le braccia e le due ragazze accanto a lei morirono, ma lei la scampò. Prima dell'incidente era una bimba quieta e malaticcia. Ora è una ragazzina vivace e sveglia che passa il suo tempo sulla spiaggia di Lyme, dove dice di aver scoperto strane creature dalle ossa gigantesche, coccodrilli enormi vissuti migliaia di anni fa.

Voto:



Recensione:
Tracy Chevalier è una di quelle autrici di cui ho sempre sentito parlare tanto e bene, tuttavia, non so come mai, provavo una certa ritrosia ad avvicinarmi ai suoi libri. Alla fine, incuriosita dalle voci e dai pareri positivi, mi sono decisa a cercare i suoi libri sul web per sceglierne uno da cui cominciare, e ho scelto "Strane creature", perchè sembrava parlare di argomenti a me cari. Devo dire che le aspettative non sono state tradite, anzi!
La ricostruzione storica attuata dalla Chevalier è a dir poco notevole. L'autrice, infatti, non solo si è basata su una storia vera, ma nel suo romanzo ha dato voce a personaggi realmente esistiti, cercando di immaginarseli come dovevano essere nella realtà.
Sono rimasta molto colpita dalla bravura dell'autrice nella sua tecnica narrativa. Il libro, infatti, è narrato in prima persona dalle due protagoniste, Elizabeth Philpot e Mary Anning.
La prima è una donna che ha ormai superato l'età da marito; rimasta nubile, si trasferisce da Londra nella cittadina di Lyme, sulla costa, insieme alle sue sorelle. Qui, scopre di avere un'innata passione per i fossili, in cui si imbatte per caso sulla spiaggia. Ed è a Lyme che la sua vita si incrocia con quella di Mary Anning, una bambina alle soglie dell'adolescenza, figlia di un ebanista nonché una vera cacciatrice di fossili. Mary ed Elizabeth impareranno molto l'una dall'altra, nell'arco della storia. I loro punti di vista ci vengono svelati a capitoli alterni e, la cosa che ho trovato interessante e che mi ha stupita non poco, è stato il modo in cui questo avviene. Non solo Tracy Chevalier riesce a mantenere il doppio punto di vista senza renderlo banale, incoerente o confusionario, ma l'evoluzione di Mary Anning, bambina all'inizio e donna matura al tramonto della storia, è evidente agli occhi del lettore. In un primo momento, Mary ci parla in modo quasi sgrammaticato, essendo povera e priva di educazione. Sul finire della storia, invece, il suo linguaggio abbandona i modi di dire infantili e si fa più maturo, accorto, quasi dotto.
Per quanto riguarda la storia in sè, se da un libro desiderate avventura e colpi di scena, allora Strane creature non è un libro che fa al caso vostro. Tracy Chevalier riporta la realtà dei fatti per suo interesse storico e documentario; nonostante ciò, ho amato le ambientazioni e la caratterizzazione dei personaggi, soprattutto delle protagoniste. Ho trovato interessanti le informazioni date dall'autrice, a lettura conclusa posso ritenermi in qualche modo arricchita culturalmente. Strane creature è la storia di due donne che vanno contro le regole e l'etichetta della società per inseguire i propri sogni. Le scoperte di Mary Anning, donna e per questo poco considerata dalla comunità scientifica dell'epoca, furono molto utili a Charles Darwin per formulare la teoria dell'evoluzione delle specie. Inutile dire, dunque, quanto il contributo delle due protagoniste del romanzo sia risultato prezioso per le scoperte dell'epoca moderna. Gli studi di Mary ed Elizabeth hanno contribuito a creare il nostro pensiero odierno, scatenando l'ennesima crisi tra scienza e religione. E' stato bello poter assistere da lettrice al cambiamento di un'epoca, con le sue domande sul passato e sul futuro, i dubbi e la sete di conoscenza. Sono tutti aspetti in cui mi sono ritrovata. Sebbene in molti abbiano considerato Strane creature una lettura noiosa, ho saputo apprezzarla proprio per l'amore che l'autrice ha messo nello scriverla. E' encomiabile il lavoro di studio e ricerca condotto per la stesura del romanzo, degno di lode.
Va detto, dunque, che l'approccio con questo libro non debba essere lo stesso riservato a tutti gli altri romanzi: bisogna avvicinarsi a Strane creature di Tracy Chevalier come si farebbe se si fosse pronti a usare una macchina del tempo, perché l'autrice ci mostra con abilità e occhio attento la realtà delle cose, senza perdersi in inutili frivolezze. A tratti mi è sembrato di leggere un classico della letteratura inglese, in particolare un libro di Jane Austen, dato che anche qui risulta prepotente il giudizio della società dell'epoca nei confronti delle donne, in particolar modo di quelle rimaste nubili. Mary Anning ed Elizabeth Philpot sono vissute effettivamente negli stessi anni della Austen, la stessa autrice la cita all'interno delle pagine del romanzo. Non si esclude, dunque, che le donne possano essersi realmente incontrate nella cittadina di Lyme, dove Jane Austen si recò per farsi costruire un mobile dall'ebanista della cittadina marittima. Tale ebanista, altri non era che il padre di Mary, protagonista della storia della Chevalier.
Insomma, gli spunti di riflessione non mancano in questa lettura storica e dal sapore documentario. Leggetela se amate la biologia, i minerali e siete affascinati dai fossili. Leggetela se, come me, avete un po' l'indole dell'archeologo, o se amate le storie ambientate in riva al mare. Strane creature è una lettura che trasmette libertà di pensiero ed espressione, caparbietà e forza di volontà. Se vi avvicinerete a essa con lo spirito giusto, sono certa che non ve ne pentirete e l'apprezzerete così come ho fatto io.
Leggerò sicuramente altro di questa autrice, anzi, non vedo l'ora di gettarmi a capofitto in un nuovo libro di Tracy Chevalier ricco di storia e sentimento.



2 commenti:

  1. Concordo con le tue parole! Ora ti consiglio di leggere La ragazza con l'orecchino di perla! ;)

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    1. Ce l'ho a casa, prima o poi lo leggerò =D Grazie per il consiglio ^_^

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