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martedì 18 ottobre 2011

Teaser Tuesday # 6 : "Il Totem del Lupo"


Bentornati all'apppuntamento con questa rubrica!
Ecco dunque, prima di cominciare, le regole:

- il libro che stai leggendo
- una pagina aperta a caso
- copiane un pezzo evitando accuratamente gli spoiler
- rivelare l'autore e il titolo del libro

Questa settimana sto leggendo ben tre libri contemporaneamente, dunque ero indecisa su quale delle tre letture proporvi. Poi alla fine ho optato per il libro "Il Totem del Lupo" di Jiang Rong. Ecco a voi il teaser di questa settimana:

La tana, nascosta in un'ansa del canalone, era protetta in alto da arbusti spinosi e in basso da imponenti spuntoni di roccia. Sarebbe stato impossibile individuarla a meno di arrivarci vicinissimi. Data l'eccitazione dei padroni, Huang Huang si mise a saltare intorno lasciando intendere che si aspettava una ricompensa.
"Forse abbiamo qualche speranza" disse Chen Zhen. "Huang Huang mi sembra soddisfatto dell'impresa: forse ha visto i cuccioli."
"Sì, è possibile" confermò Yang Ke. "Questo posto così tetro e spaventoso ha l'aria di essere un vero covo di lupi."
"Senti che tanfo di selvatico!" Osservò Chen Zhen. "I lupi ci sono di sicuro."
Quindi Chen Zhen esaminò le impronte davanti all'ingresso della buca, riparata con la terra e le pietre che il lupo aveva buttato fuori scavando la tana. Più una tana è grande e più è grande anche la spianata all'ingresso, e questa aveva la dimensione di due banchi. Non era ricoperta dalla neve, ma c'erano molte orme e molti frammenti d'osso. Era precisamente quello lo spettacolo che Chen Zhen voleva vedere, e il cuore gli martellava nel petto come un tamburo. Allontanò Huang Huang, mandandolo a fare la guardia poco distante, e insieme a Yang Ke, inginocchiato ai bordi dell'ingresso, esaminò il terreno. Le zampe di Huang Huang avevano confuso le orme originali. Ma ciò nonostante le prove della presenza dei lupi erano inconfutabili: si riconoscevano chiaramente due o tre impronte di esemplari adulti e cinque o sei di lupacchiotti. Queste ultime avevano la stessa forma dei fiori di susino, erano cerchiolini grandi quanto una monetina da due fen. Erano tracce nette e recenti, come se i piccoli avessero giocato da poco lì fuori e si fossero rintanati nel fondo del loro nascondiglio spaventati dall'abbaiare del cane, un suono per loro ancora sconosciuto. Probabilmente, la lupa aveva livellato e ripulito dalla neve il piccolo spiazzo antistante l'ingresso per permettere ai piccoli di giocare all'aperto. Sparsi qua e là, c'erano anche avanzi di carne, peli e frammenti di ossi d'agnello, così teneri che portavano impressi i segli dei dentini dei lupacchiotti.

(pag. 188)

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