Per chi ancora non conoscesse questa rubrica, ecco di cosa si tratta:
il Gufo Postino altro non è che la mi versione personalizzata della
rubrica meglio conosciuta come "In my mailbox". Consiste nel presentare i
libri acquistati, regalati, prestati o ricevuti.... per rendere più
accattivante la presentazione, io e la mia sorellina Yvaine del blog Il Pozzo dei Sussurri
abbiamo pensato di lasciarvi, insieme alla trama, anche l'incipit dei
libri in questione, di modo da darvi un piccolo assaggino ^^ La rubrica
verrà postata da me il giovedì, ovviamente i giovedì in cui il Gufo
Postino mi avrà mandato qualcosa =)
Trama:
Maria Merryweather ha tredici anni quando, rimasta orfana, si
trasferisce a Moonacre Manor, misteriosa e antica dimora abitata da
eccentrici personaggi e da animali meravigliosi. Maria capisce ben
presto di essere predestinata a riscattare le colpe dei suoi antenati
che hanno portato infelicità e dolore in quel luogo incantevole. Sarà
proprio lei, l’ultima Principessa della Luna, a restituire a Moonacre la
serenità perduta.
Incipit:
La carrozza sussultò ancora una volta, e Maria Merryweather, Miss Heliotrope e Wiggins caddero di nuovo l'uno sull'altro senza fiato; poi si ricomposero e si concentrarono sugli oggetti da cui ciascuno traeva la forza e il coraggio per affrontare quella situazione.
Maria contemplò i suoi stivali. Miss Heliotrope si sistemò gli occhiali, raccolse da terra il libro sciupato di saggi in francese, mise in bocca una mentina e sis forzò di distinguere nella luce fioca i sinuosi caratteri di stampa sulla pagina ingiallita.
Trama:
Novantatré storie, e un epilogo, legate tra loro da una inconfondibile
voce narrante, danno vita a una sterminata epopea del Vajont dove lui,
Mauro Corona, è protagonista e narratore. Una ridda di volti e
personaggi che sembrano cavati "nel legno e nella pietra", folli ed
eroici, sobri e bevuti, ammiccanti tra boschi, dirupi montani e panche
di osteria. Sono spaccapietre e carbonai, streghe e boscaioli,
bracconieri e cacciatori: bevitori impenitenti, selvatici, violenti, ma
facili alla commozione come fanciulli. Sono vecchie madri-coraggio,
venditori ambulanti di ciotole, mestoli di legno, setacci e pale da
forno; sono fantasmi benevoli e maligni, spiriti dei boschi che
conoscono il linguaggio delle foglie e del vento, anime inquiete che
popolano le valli, i burroni, gli scabri sentieri del Vajont.
Per le pagine corrono, appaiate, la Vita e la Morte, entrambe figlie del Destino, la buffoneria e la tragicità, la malinconia e la baldoria, la dabbenaggine e la furbizia, la scabra quotidianità e i colori, spesso cupi, della leggenda.
Per le pagine corrono, appaiate, la Vita e la Morte, entrambe figlie del Destino, la buffoneria e la tragicità, la malinconia e la baldoria, la dabbenaggine e la furbizia, la scabra quotidianità e i colori, spesso cupi, della leggenda.
Incipit:
Ho a certezza di essere stato miracolato più volte nella mia ormai lunga avventura alpinistica. Forse è il fato che decide quanto tempo e quanta fortuna concederci sulla terra. Altrimenti non si spiega perchè uno paga con la vita il primo, minimo errore, e un altro, che ne commette parecchi e madornali, se la cava sempre. Sono finito dentro una valanga trascinato per duecento metri e la morte non mi ha voluto. Un mio amico invece, nello stesso punto e nella stessa slavina ha lasciato la vita.
E con questo è tutto, al prossimo post!
Nel legno e nella pietra mi ispira di più!
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