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giovedì 5 luglio 2012

Il Gufo Postino # 6


Bentornati sul blog, carissimi lettori ^^
Per chi ancora non conoscesse questa rubrica, ecco di cosa si tratta: il Gufo Postino altro non è che la mi versione personalizzata della rubrica meglio conosciuta come "In my mailbox". Consiste nel presentare i libri acquistati, regalati, prestati o ricevuti.... per rendere più accattivante la presentazione, io e la mia sorellina Yvaine del blog Il Pozzo dei Sussurri abbiamo pensato di lasciarvi, insieme alla trama, anche l'incipit dei libri in questione, di modo da darvi un piccolo assaggino ^^ La rubrica verrà postata da me il giovedì, ovviamente i giovedì in cui il Gufo Postino mi avrà mandato qualcosa =)
Questa settimana sono entrati nella mia libreria:


Trama:
Maria Merryweather ha tredici anni quando, rimasta orfana, si trasferisce a Moonacre Manor, misteriosa e antica dimora abitata da eccentrici personaggi e da animali meravigliosi. Maria capisce ben presto di essere predestinata a riscattare le colpe dei suoi antenati che hanno portato infelicità e dolore in quel luogo incantevole. Sarà proprio lei, l’ultima Principessa della Luna, a restituire a Moonacre la serenità perduta.

Incipit:
La carrozza sussultò ancora una volta, e Maria Merryweather, Miss Heliotrope e Wiggins caddero di nuovo l'uno sull'altro senza fiato; poi si ricomposero e si concentrarono sugli oggetti da cui ciascuno traeva la forza e il coraggio per affrontare quella situazione.
Maria contemplò i suoi stivali. Miss Heliotrope si sistemò gli occhiali, raccolse da terra il libro sciupato di saggi in francese, mise in bocca una mentina e sis forzò di distinguere nella luce fioca i sinuosi caratteri di stampa sulla pagina ingiallita.

Trama:
Novantatré storie, e un epilogo, legate tra loro da una inconfondibile voce narrante, danno vita a una sterminata epopea del Vajont dove lui, Mauro Corona, è protagonista e narratore. Una ridda di volti e personaggi che sembrano cavati "nel legno e nella pietra", folli ed eroici, sobri e bevuti, ammiccanti tra boschi, dirupi montani e panche di osteria. Sono spaccapietre e carbonai, streghe e boscaioli, bracconieri e cacciatori: bevitori impenitenti, selvatici, violenti, ma facili alla commozione come fanciulli. Sono vecchie madri-coraggio, venditori ambulanti di ciotole, mestoli di legno, setacci e pale da forno; sono fantasmi benevoli e maligni, spiriti dei boschi che conoscono il linguaggio delle foglie e del vento, anime inquiete che popolano le valli, i burroni, gli scabri sentieri del Vajont.
Per le pagine corrono, appaiate, la Vita e la Morte, entrambe figlie del Destino, la buffoneria e la tragicità, la malinconia e la baldoria, la dabbenaggine e la furbizia, la scabra quotidianità e i colori, spesso cupi, della leggenda.


Incipit:
Ho a certezza di essere stato miracolato più volte nella mia ormai lunga avventura alpinistica. Forse è il fato che decide quanto tempo e quanta fortuna concederci sulla terra. Altrimenti non si spiega perchè uno paga con la vita il primo, minimo errore, e un altro, che ne commette parecchi e madornali, se la cava sempre. Sono finito dentro una valanga trascinato per duecento metri e la morte non mi ha voluto. Un mio amico invece, nello stesso punto e nella stessa slavina ha lasciato la vita.

E con questo è tutto, al prossimo post!

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