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giovedì 10 maggio 2012

Recensione: "Harry Potter e i Doni della Morte" di J.K. Rowling


Eccoci qui finalmente, carissimi lettori del blog!
La vostra Mirial finalmente è riuscita a concludere il settimo ed ultimo libro della saga del maghetto con gli occhiali, per la prima volta in tutta la sua vita ^^ Sono un po' commossa devo dire, scrivere questa recensione non sarà affatto facile, ma rimando da giorni ormai, non posso indugiare oltre... 


Casa editrice: Salani
Pagine: 701
Prezzo: 23,00 



Trama:
"Mi apro alla chiusura": è uno dei tanti enigmi lasciati da Silente con cui Harry Potter deve confrontarsi in questo ultimo, settimo libro. E la saga stessa, giunta alla sua conclusione, si apre a sorpresa su nuovi mondi, nel passato e nel futuro: getta la luce della meraviglia su dettagli, personaggi ed eventi che sembravano già noti, rivelandone segreti e significati profondi. Insieme a Harry, nella sua disperata ricerca della verità, un caleidoscopio di avventure apparentemente già vissute, piccoli fatti e grandi eventi, seguendo il filo della consapevolezza che si dipana e si acuisce in un crescendo di emozioni, colpi di scena, perdite e conquiste. La conclusione, piena di luce e vapore, sembra indurre a rileggere tutto dall'inizio, per arrivare a chiudere il cerchio. Mai gli interrogativi sono stati così tanti; mai come in questo ultimo volume si ha la piena soddisfazione di una risposta che vada oltre l'apparenza; mai come in questo episodio l'autrice dimostra la sua capacità di sorprendere i lettori, di alimentare un fuoco d'artificio che non cessa di ammaliare il lettore. 

Voto:

Recensione:
Prima di leggere la trama del libro, che vi ho riportato sopra, avevo in mente di descrivere questo film come uno spettacolo di fuochi d'artificio... e poi la stessa definizione viene data nella trama... be', è proprio così che si presenta questo settimo ed ultimo volume della saga: uno spettacolo pirotecnico a tutti gli effetti! Le sue pagine mi hanno catturata con l'incantesimo che solo la Rowling sa fare con la sua straordinaria bacchetta magica, non sono riuscita a scollare il naso dalle pagine neanche per un momento, quasi non dormivo per poterlo concludere. I colpi di scena sono sempre dietro l'angolo, il lettore non fa in tempo ad abituarsi ad una situazione che subito l'equilibrio precario che si era venuto a creare si rompe, ancora, ancora e ancora, fino ad arrivare ad un finale spettacolare e cinematografico. Per la prima volta in sette volumi, i protagonisti non tornano alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, ma saranno impegnati in una miriade di avventure, dovranno affrontare innumerevoli pericoli per arrivare allo scopo finale: sconfiggere Voldemort per sempre. Fin dalle prime pagine la trama ci avvolge tra le sue spire. L'incipit è diverso da quello degli altri libri; Harry non è più seduto sul suo letto nella casa degli zii a Privet Drive n.4, ma ad entrare in scena per primo è proprio lord Voldemort in persona, più terrificante e spietato che mai. La scena viene poi spostata alla casa dei Dursley, e assistiamo qui a una sorpresa: Dudley, il cugino tanto odiato da Harry, del quale ha dovuto sopportare la presenza per  17 anni della sua esistenza, comprende l'importanza del compito che Harry dovrà affrontare e gli mostra gratitudine per avergli salvato la vita dai Dissennatori. E' un be colpo, sia per Harry che per il lettore, che tutto si aspetta meno che quel repentino "cambio di programma"! Anche Petunia, la zia, sembra ammorbidirsi un po', nonostante mantenga il suo cipiglio austero e schizzinoso. L'unico a non provare sentimenti nuovi nei confronti di Harry pare proprio essere l'ottuso Vernon Dursley, ma da un personaggio così pieno di sè e così egoista non ci si poteva aspettare di meglio, temo. Gli zii di Harry abbandonano Privet Drive su ordine del nipote stesso, ed ecco spuntare l'Ordine della Fenice, disposto a sacrificarsi per la salvezza del Prescelto, che deve essere trasferito in una dimora più sicura e protetta da potenti incantesimi anti-Voldemort. Assistiamo quindi ad una fuga mirabolante e rocambolesca che vedrà impegnati i Mangiamorte contro l'Ordine e terrà il lettore col fiato sospeso fino alla fine. Dopo questa prima avventura, si tira un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo e si inizia ad intravedere con una punta di tristezza quello che potrebbe accadere agli amati personaggi della serie: gravi perdite si delineano all'orizzonte, non si può non rabbrividire al pensiero che quella che Harry, Ron, Hermione e tutti gli altri stanno combattendo è una vera e propria guerra, che è già iniziata e che coinvolgerà emotivamente il lettore solo con il matrimonio di Bill e Fleur. In quest'occasione infatti i tre protagonisti sfuggono per un soffio ai Mangiamorte e vivranno in clandestinità per tutta la durata del libro. Ripercorriamo le stanze e i corridoi di Grimmauld Place numero 12, dove ritroviamo l'elfo domestico Kreacher, ci infiltriamo clandestinamente al Ministero della Magia alla ricerca disperata di uno degli Horcrux necessari ad Harry per vincere la sua battaglia finale. I protagonisti sono costretti a cambiare di giorno in giorno il loro rifugio per paura di essere scoperti e per andare avanti con la loro ricerca. 
Giungiamo finalmente, per la prima volta, a Godric's Hollow, la città dove Harry è nato e dove sono sepolti i suoi genitori. Ho trovato il capitolo ambientato al cimitero davvero molto toccante: per la prima volta Harry si sente sbattere in faccia la realtà. Le tombe dei suoi genitori sono lì, immobili, e nessuno potrà mai riportarglieli indietro. La casa dove la sua famiglia abitava prima della sera in cui Voldemort la spezzò per sempre è ancora lì, abbandonata e distrutta, in memoria del bambino che è sopravvissuto alla maledizione che uccide. 
Dopo Godric's Hollow scopriamo un nuovo volto di Albus Silente, che in questo libro trova spazio più che in altri, sebbene sia morto. E scopriamo anche dell'esistenza di nuovi oggetti magici potentissimi e leggendari: la Bacchetta di Sambuco, la Pietra della Resurrezione e il Mantello dell'Invisibilità, e cioè i cosiddetti Doni della Morte. Da qui in poi sarà tutto un susseguirsi di eventi, di colpi di scena e colpi di bacchetta che porterà alla vera e propria guerra, combattuta ad Hogwarts, la quale resisterà con tutte le sue forze all'attacco dei Mangiamorte e del loro spietato leader. 
Non credo che questo libro possa essere paragonato agli altri sei che lo precedono; le emozioni che offre al lettore sono assolutamente uniche, forse perchè vengono rivelati misteri fono a questo momento taciuti, forse perchè Harry, Ron ed Hermione si mostrano cresciuti, cambiati profondamente e più uniti che mai in quest'avventura senza esclusione di colpi. Ho amato profondamente il cambiamento radicale di Kreacher, a riprova del fatto che la saggia Hermione l'ha sempre saputa lunga sugli elfi domestici. Molto bello anche l'eroismo di Dobby, pronto a tutto pur di aiutare gli amici. Ma non c'è posto solo per l'amore e per il perdono in questo settimo ed ultimo capitolo della saga: c'è ancora tanto rancore, tanto risentimento e tanto odio verso il passato e nei confronti del diverso. La Rowling non ha scritto un libro leggero e spensierato, ma intriso di temi molto profondi come il razzismo, che invade anche il mondo dei maghi, l'amore, il perdono, l'amicizia che supera ogni ostacolo, la fratellanza, il rimpianto, la gratitudine... tutti messaggi davvero notevoli e degni di ammirazione, non meno della trama, ben congegnata e studiata fino all'ultimo dettaglio, a dimostrazione del fatto che la Rowling è una scrittrice abile e capace nel suo lavoro. 

I film:
Come tutti sapete, da questo libro sono stati tratti ben due film. Il regista ha deciso di dividere il libro in due parti per poter raccontare tutto senza tralasciare troppi dettagli importanti e degni di nota. Prima di leggere questo ultimo volume, ho visto i film e sinceramente non mi erano piaciuti affatto. A conti fatti, dopo aver letto il libro e aver rivisto i film, mi sono dovuta ricredere: la trama delle due pellicole è quasi del tutto fedele al libro e tutto è condito da effetti speciali davvero ben fatti. Pur non approvando molto la scelta della divisione in due parti, ammetto che alla fine è sata necessaria per raccontare una trama così articolata, della quale non si poteva eliminare quasi niente.





Conclusioni:
E' stato davvero bello ed emozionante rileggere questa saga per la seconda volta. La consiglio sia ai ragazzini che ai più grandi perchè, come dicevo poco sopra, i temi trattati non sono certo da prendere alla leggera o da sottovalutare. Il mondo di Harry Potter fa sognare a tutte le età e offre spunti di riflessione non irrilevanti, sa far crescere e può guarire le ferite del passato, che spesso affiorano sulla pelle sotto forma di dolorose cicatrici.
Ultima osservazione: perdonate la confusione che ho fatto nel recensirvi questo libro, ma ho trovato davvero difficile riuscire a riassumere tutto quello che ho provato nel leggerlo e trasmetterlo, forse perchè un libro che mi ha accompagnata per così tanto tempo è arrivato alla sua ultima pagina e chiudendolo ho dato un finale a quei personaggi che tanto mi hanno affascinata da bambina e che ho amato ed apprezzato ancora oggi, all'età di 22 anni...

3 commenti:

  1. Complimenti per la recensione!!!!davvero bello questo libro e questa saga!!!!!!
    Mi ha fatto venire voglia di rileggerlo!!!!

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  2. Sono molto contenta che la recensionevi sia piaciuta, a me non soddisfa grnachè, volevo fare di meglio, ma come tutti i grandi libri, mi è ricultato difficile recensire il volume finale della saga!

    @Mary: rileggilo allora, ne vale davvero la pena!

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