Buona domenica a tutti e bentornati qui per un nuovissimo, intrigante appuntamento con la rubrica ormai mensile dedicata al mistero ^^
Come promesso, torno a parlarvi delle leggende che circondano il paese delle streghe, questa volta concentrandomi di più sui luoghi che esse frequentavano e che ancora oggi sembrano essere colmi di magia e mistero.
Siete pronti? Il coperchio è quasi aperto, vediamo cosa bolle in pentola...
Come già dicevo nel post precedente, le streghe di Triora erano solite riunirsi alla Cabotina, fuori dalle mura della città. In questo luogo vi è un vecchio casolare dall'aspetto tetro e dismesso, da sempre creduto dimora delle streghe. Nelle notti invernali, quando la nebbia circonda la zona, non si può fare a meno di sentirsi rabbrividire dalla spettralità del luogo.
Altro posto attribuito alle streghe di Triora sono le cascate del Lagodegnu, davanti alle quali ancora oggi i passanti si fanno il segno della croce.
Le streghe non sono morte, sopravvivono nei gesti e nelle abitudini quotidiane, tra i muri, nelle foreste e presso le sorgenti della magica Valle Argentina, questo ve lo posso assicurare, dato che ci sono stata di persona.
La Cabotina:
Un tempo, era la zona più povera di Triora, situata fuori dalle mura della città. In questo luogo si credeva che le streghe svolgessero i loro convegni notturni e che giocassero a palla con i neonati, tirandoseli di mano in mano tra gli alberi di noce e di castagno in seguito tagliati. A quei tempi, tutti parlavano con un certo timore della Cabotina, località più malfamata del paese.
A dispetto di ciò, oggi la Cabotina è un luogo rinomato e frequentatissimo dai turisti e dai curiosi o semplicemente da chi cerca una viva testimonianza dei tempi che furono. Oggi di questo luogo si sa che era la parte più povera del paese, dove probabilmente vivevano persone al limite della sopravvivenza, certamente emarginate dalla società e dalla vita pubblica. Risulta dunque essere possibile che fosse la dimora di quelle stesse donne che finirono nell'occhio del ciclone durante gli anni dei processi di stregoneria. Queste donne erano spesso sole, a volte povere prostitute, altre volte semplicemente contadine ed esperte conoscitrici dei ritmi della natura.
La Cabotina si caratterizza per la conformazione estremamente scoscesa, essendo posta in posizione dominante la vallata e i centri abitati di Molini di Triora, Corte e Andagna, nonché perfettamente esposta in direzione del passo della Mezzaluna e della Ciotta di San Lorenzo, antico luogo di culto.
La tradizione vuole che proprio dai terreni verticali della Cabotina - gli stessi terreni un tempo costellati di piante di noce oggi purtroppo scomparse - le streghe prendessero il volo.
La tradizione vuole che proprio dai terreni verticali della Cabotina - gli stessi terreni un tempo costellati di piante di noce oggi purtroppo scomparse - le streghe prendessero il volo.
Il luogo è ancora oggi circondato da una fitta boscaglia a strapiombo percorribile grazie a un sentiero, lo stesso che una volta le streghe percorrevano per raggiungere la Cabotina.
Il Lagodegnu:
L’acqua, intesa come sorgente, fiume, fontana, lago, a detta delle leggende locali, parrebbe essere uno degli elementi che accomuna la maggior parte dei luoghi frequentati dalle streghe. La presenza dell’acqua può essere indizio che tali località fossero luogo di culto prima del cristianesimo e quindi che fossero conosciute fin dalle epoche più remote. L’acqua, elemento necessario alla vita dell’individuo, ma anche dell’intera comunità, è da sempre fondamentale per la sopravvivenza della vita e intorno ad essa sono nati culti e religioni, pagani prima e cristiani poi. La profondità invece che si riscontra in questi luoghi ha una doppia chiave di lettura: può essere intesa come strapiombo dal quale librarsi in volo sul manico di scopa per salire verso l’alto, ma anche, a seconda delle credenze, come luogo buio e profondo nel quale precipitare e quindi scendere, luogo che sconfina nel mondo sotterraneo, che l’immaginario collettivo popola di presenze maligne o sconosciute. Spesso però questi luoghi non sono scelti per una semplice questione estetica, ma perché già sedi di antichi culti.
Lagodegnu, località di rara e suggestiva bellezza, è considerata da tempo immemorabile ritrovo di streghe. Si trova a un'ora di distanza da Triora e anticamente era considerato come un luogo spaventoso, prediletto dalle bagiue (le streghe, nel dialetto ligure) per celebrare un grande sabba presieduto dal demonio. La leggenda vuole che a Lagodegnu compaia il diavolo in persona e che periodicamente, forse alla Candelora e alla vigilia di Ognissanti, le streghe si radunassero per rendergli omaggio con un colossale sabba. Una fitta vegetazione di rovi e vitalbe si intreccia tra gli alberi intercettando la luce del sole. Il lago, turbolento, mosso da vortici, spesso velato di
vapori, pare una caldaia infernale in ebollizione e anche gli animali pare ne stiano lontani. Lagodégnu rappresenta un luogo particolare per la sua stessa conformazione ed è probabilmente un crocevia di energie invisibili sviluppate dalla presenza dei corsi d’acqua che vi sfociano.
vapori, pare una caldaia infernale in ebollizione e anche gli animali pare ne stiano lontani. Lagodégnu rappresenta un luogo particolare per la sua stessa conformazione ed è probabilmente un crocevia di energie invisibili sviluppate dalla presenza dei corsi d’acqua che vi sfociano.
Con questo, concludo questa seconda parte, ma non temete! Triora sarà protagonista anche del prossimo post del Calderone ^^ Sì, non è finita qui, cari lettori: la prossima volta faremo un giro nei luoghi esoterici che circondano il paese delle streghe! Adesso devo lasciarvi, prendo la mia scopa e volo alla ricerca di informazioni utili per la prossima puntata,
a presto!
Fonti:
- "I Segreti di Triora - il potere del luogo, le streghe e l'ombra del boia", Maria Antonietta Breda, Ippolito Edmondo Ferrario, Gianluca Padovan, Mursia ed. (480 pp., 24 euro)
Bellissimo post!! Sono stata a Triora un po' di anni fa e mi è rimasta davvero nel cuore! Ho avuto un'esperienza un po' particolare e credo che non dimenticherò mai quel weekend!
RispondiEliminaSono contenta ti sia piaciuto =) Le esperienze a Triora sono sempre molto particolari a parer mio... ognuno sente e vede qualcosa di diverso tra quelle mura di pietra, ma il fascino sta proprio in quello!
RispondiEliminaNon ci sono mai stata, ma vorrei tanto andarci dopo questo post!! Complimenti cara!
RispondiEliminaMirial senti vorrei lasciarti questo post, nato dalle idee di MOLTISSIMISSIME blogger di rendere più facile navigare per la blog-sfera! spero seguirai il consiglio! un baciotto cara
RispondiEliminahttp://diana-fairy.blogspot.it/2012/03/attenzione-blogger-ho-un-favore-da.html
come hai spiegato bene, mi sembrava di essere li Gio
RispondiEliminaSono davvero MOLTO contenta che i miei post su Triora stiano suscitando un certo entusiasmo! Ci tengo abbastanza a questa rubrica, e sapere che la seguite con piacere è davvero una soddisfazione =) Grazie a tutte!
RispondiEliminaSì, vale la pena passarci =) E' un posto piuttosto suggestivo, io mi sentivo costantemente osservata mentre calpestavo il sentiero delle streghe e mentre camminavo per le vie della città. Un bel paese insomma, ricco di storia e di mistero!
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